I MANCUSO SONO BRAVI RAGAZZI
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- 25 feb 2017
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La Corte ha impiegato dieci giorni per scogliere la riserva sulle richieste formulate dal Pubblico Ministero quando avrebbe potuto ridurre i dieci giorni in dieci minuti. Presente quale PM, la dr.ssa MANZIN che ha coordinato l’operazione “Black Money”. Non mi strappo i capelli per erogare solidarietà alla brava dr.ssa MANZIN, forse il Padreterno avrebbe agito meglio se avesse fatto nascere tali personaggi senza capelli in modo che al massimo si sarebbero potuti grattare la testa. Comunque la Corte era formata da Vincenza Papagno presidente, a latere i Giudici, Giovanna Taricco e Pia Sordetti. Il PM chiede, dopo una valida requisitoria duecentovent’anni a carico degli imputati accusati del reato dall’art. 416 bis, e di altri. La Corte dopo dieci giorni di riflessione accorcia gli anni a quarantasette. Condannati: Giovanni Mancuso a nove anni di reclusione mentre la richiesta del PM è di ventinove e una multa pari a una soffiatina di naso sporco. Agostino Papaianni a sette anni e mesi otto di reclusione,a fronte dei ventott’anni richiesti dall’accusa. Antonio Mancuso classe 1938, cinque anni invece di ventisette richiesti dal PM. Pantaleone Mancuso, assolto, la MANZIN chiede ventisei anni e mesi sei di reclusione. Giuseppe Mancuso a un anno e mesi sei mesi, no ai diciannove formulati dall’accusa. Gaetano Muscia a sette anni a fronte dei quattordici del PM d’udienza. Altre condanne, sensibilmente diminuite. L’assoluzione di un imprenditore, e cinque anni ad altro costruttore invece dei dieci chiesti dall’accusa. Infine, il Tribunale rigetta l’eccezione formulata dalla difesa sulla nullità della perizia poiché la prova è formata dalla bobina e non ha rilevanza se il perito, non scelto a caso, è indagato dalla Procura Distrettuale di R. C. nell’operazione “Saggio Compagno”. Insomma, nella specie si tratta di trascrizioni infedeli giacché il perito dovrà rispondere di favoreggiamento finalizzato a favorire Salvatore Culatello condannato con sentenza definitiva nel processo “Dinasty”. Mi ripeto, per la Corte, che rigetta le richieste formulate dalla difesa, sono valide le trascrizioni perché presenti fedelmente nelle bobine e file-audio. Così, i bravi ragazzi sono, diciamo, assolti senza che siano sfiorati dall’aggravante mafiosa. Sia lodato Dio e i suoi Santi Apostoli. E così fu!
Francesco Gangemi
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