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Comunicato UGL TA

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  • 30 gen 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Riceviamo e pubblichiamo:

Una vetusta aeronave naviga nel buio pesto per una rotta incerta, racconta di uno storico passato che rifulge a prescindere, ornato da splendide rimembranze le cui ingiallite diapositive sono ancora impresse fra i detentori di chiome dal tempo argentate ma lasciata, tuttavia, all’incuria e al decadimento più becero. Le odierne fallimentari conseguenze, a conferma di seriali eterodossie, attecchiscono, sparse ovunque alla mercé di tutti, ridondanti analisi, spesso populiste, ad opera di avventisti commentatori post moderni i quali pare abbiano d’improvviso scoperto la scrittura soltanto a tumulazione avvenuta.


Oggi la consolle di comando è amministrata da un trio saggio e super partes, autorevole timoniere, forte e saldo nello spirito, vessillo di legalità, rispettato ed ascoltato da quasi tutta la ciurma sfiancata, smarrita e confusa, il cui sguardo si dilata su un futuro difficile da immaginare.


Dalla cabina di comando della obsoleta “sgangherata” alata rimbombano, ciononostante, urla, schiamazzi e strepitii dell’equipaggio che lottando, caparbiamente e a rigor di legge, scosta atteggiamenti improbi tra i più. Tutto ciò mentre massicci cumulonembi troneggiano all’orizzonte e la tempesta, minacciosa sullo sfondo, non promette nulla di buono.


Sebbene brumosa, diversa è l’atmosfera sottocoperta, nella pancia della sconquassata aeronave, infatti, uomini, donne, giovani e anziani, tutti insieme, proseguono il viaggio oramai in silenzio, confusi, sballottati da una parte all’altra. S’interrogano sul proprio destino, con rabbia e determinazione alcuni, con rassegnazione altri; tra taluni, invece, il disfattismo ed il qualunquismo la fanno da padroni. “Lontani” i tempi in cui l’unione avrebbe creato l’unica forza possibile per contrastare l’amarezza dilagante e l’ansia di chi, per primo, solcherà il piano patibolare a remissione del proprio scalpo. Occasione democraticamente persa? Si dispensa dai pentitismi.


Stati d’animo contrastanti, dunque, tenuti soffocati per una sorta di tacito quieto vivere e proprio per questo, pronti ad esplodere da un momento all’altro? No, assolutamente no; micce annacquate, come accennato. Risultato? Una comunità in ebollizione i cui segnali d’insofferenza, inviati a coloro i quali devono decidere rotta e destinazione dell’aeronave, sono semplici teorie da Bignami in disuso.


Si naviga, quindi, a vista, miglio dopo miglio, onda dopo onda, l’aeronave arranca, beccheggia verso lo stallo, devia in continuazione a sinistra e destra e se non fosse per quel trio, saggio timoniere, che riesce in qualche modo a governarla, a tener fede alla dignità e al prestigio del “glorioso” tempo andato, probabilmente sarebbe già disastrosamente precipitata lasciando gongolare, oltremodo, gli incontrastati colpevoli della cabina di comando, rei dell’apocalisse fallimentare e indiscutibilmente all’origine del male.


Reggio Calabria 30/01/2017

(RSA UGL TA Salvatore De Lorenzo)




 
 
 

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