A PROPOSITO DI TRAFFICO DI STUPEFACENTI
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- 23 gen 2017
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Ricordiamo il passato per il presente. Gli spacciatori internazionali, ZUMBO Tommaso e i fratelli LAURO

MASSONERIA E ‘NDRANGHETA
LAURO Giacomo Ubaldo, protagonista dei cosiddetti processi “OLIMPIA”. Ne fu quasi il decisionista delle condanne e delle assoluzioni di mafiosi di non trascurabile carataura. Il fratello BRUNO e il doppiogiochista ZUMBO Tommaso, accreditato presso la Procura di Reggio Calabria. Ieri lo spaccio si spingeva e forzava oltre e dentro i nostri confini. Oggi cosa è cambiato? Nulla! Anzi. Il porto di tutte le mafie ha incrementato lo spaccio, specie nella città del nulla, in particolare nelle scolaresche, nei professionisti e dietro le persiane semichiuse della città bene. Se muori di droga, non è allarme sociale. Se muori per intossicazione da piombo, si allertano tutte le Forze dell’Ordine. Come se lo spaccio non è cosa della malavita organizzata. Poi, è bene, una volta per tutti, che ci si convinca che la massoneria deviata è infiltrata in tutto il mondo e di tali logge ne è pieno l’universo.

E’ difficile scardinarla se prima non si faccia tabula rasa della corruzione. Quanti magistrati, resi noti anche da questa Testata, sono massoni? Eppure, non solo continuano nelle loro funzioni, sono finanche agevolati nel carrierismo di moda. Ricordiamo cosa ha scoperto il Nucleo Regionale Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, GRUPPO OPERATIVO ANTIDROGA, con sede in Catanzaro, nell'anno del Signore 1993, la cui informativa è stata depositata negli uffici della DDA di R. C., all’attenzione dell’indimenticabile dr Roberto PENNISI, oggi in impegnativa attività presso la Procura Nazionale Antimafia, che personalmente considero un inutile e dispendioso baraccone.
Il Comando della G. di F. con sede operativa in CZ, chiede alla signoria sua, dr Pennisi, l’autorizzazione per l’intercettazione di quattro utenze telefoniche di un’organizzazione dedita allo spaccio internazionale di droga. Una segnalazione della Direzione Centrale, segnala che il 12.10.91, all’aeroporto E1 Dorado di Santa Fe Bogotà (Colombia), è tratto in arresto nell’atto dell’imbarco sul volo AZ 210 diretto a Parigi, il nostro connazionale sacerdote MONDELINI Franco, nato a Milano il 1929, poiché in una valigia è trovata della cocaina forse per la benedizione dei fedeli. Il san sacerdote, dichiara che la cocaina gli è stata commissionata dai religiosi fratelli LAURO Bruno e Giacomo Ubaldo (il pentito per convenienza, che ha dettato al colonnello Pellegrino/i le condizioni che gli consentivano di spifferare le sue cazzate; mi riferisco a quella feccia indotta da Mollace Francesco, dicono essere magistrato, d’accusarmi nel cosiddetto “Caso Reggio”), e del collaboratore di giustizia, ZUMBO Tommaso. Che circo equestre! La polvere letale, dichiara sua santità, gli è stata consegnata in un albergo di Santa Maria (Colombia), da JIMENEZ Julio, fratello del gestore dell’albergo. Chi è il collaboratore di giustizia? Subito detto. E’ nato a Brancaleone (RC) il 1942, residente in RC in rione A Centro 14, sorvegliato presso la propria abitazione a Roma, sita in Via Conca D’Oro 15. Il collaboratore di giustizia, ha precedenti per reati d’associazione per delinquere e mafiosa, omicidio, detenzione di esplosivi, strage, ricettazione, truffa e varie misure di prevenzione. Il fratello, Bruno, non è estraneo all’attività delinquenziale di Ubaldo. Quest’ultimo, il 22.04.86, è ferito con colpi d’arma da fuoco mentre si trova nel suo locale, bar centrale in Brancaleone. Oggi, gli stupefacenti spacciati particolarmente nella città del nulla, da doive provengono? Forse dalla Colombia? Forse approdano nel porto di tutte le mafie e della corruzione, in Gioia Tauro? Chi vendeva finanche alle forze di Polizia le auto rubate in un salone di Villa San Giovanni? Forse, Lauro? Chi ha, in una serata di luna piena, sottratto dalle cassette dell’ex Banca, “Cassa di Risparmio”, preziosi e l’agenda del preside Zaccone? Mi fermo per evitare indigestione.
1/Nostra inchiesta.
Francesco Gangemi
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