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CRONACHE INFAMI

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  • 16 gen 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Coniugi uccisi: confessano il figlio e l'amico

Salvatore Vincelli, cinquantanove anni, e Nunzia Di Gianni, quarantacinque anni, sono stati massacrati a colpi in testa, nella loro villetta. Il cadavere della donna è stato trovato vicino al letto, quello dell'uomo in un garage, dove era stato trascinato dall'abitazione. A commettere il duplice omicidio, il figlio sedicenne della coppia aiutato da un amico che lo avrebbe aiutato per "vicinanza". Era stato proprio il giovane sedicenne a dare l'allarme, prima a una zia e poi ai carabinieri, dicendo di aver trovato i corpi. Dopo aver confessato il tremendo delitto, il giovane ha aiutato i carabinieri a trovare l'arma che ha utilizzato per spezzare la vita del padre e della madre. L'ascia, l'arma usata per compiere l'omicidio, e i vestiti sporchi di sangue dei due adolescenti sono stati ritrovati dai carabinieri in un corso d'acqua a Caprile, frazione adiacente a Pontelangorino, luogo del delitto, dove la famiglia Vincelli abitava fino a qualche mese fa. Il procuratore capo Bruno Cherchi conferma la premeditazione. Nonostante ciò, il procuratore ha precisato che: "… il movente non è chiaro. Andrà accertato, successivamente, con strumenti che ha la procura dei minori". Tra le ipotesi, quella di un contrasto tra i genitori e il figlio, per il cattivo rendimento scolastico di quest'ultimo. Salvatore e Nunzia sono stati ritrovati con il cranio fracassato e un sacchetto di plastica in testa che sarebbe stata usata per non lasciare tracce di sangue durante lo spostamento dei corpi. Il provvedimento di fermo per i due giovani è scattato dopo una notte intera di interrrogatori svoltisi all'interno della caserma dei carabinieri a Comacchio alla presenza del pm Giuseppe Tittaferrante della procura di Ferrara e della collega Silvia Marzocchi della procura minorile

Giulio Lugarà


Ex finalista Miss Italia sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato

Ancora atti di violenza contro le donne. Questa volta è toccato a Gessica Notaro, riminese di 28 anni, ricoverata in gravissimi condizioni al Bufalini di Cesena e che rischia di perdere la vista. La giovane riminese, ex finalista del celebre concorso Miss Italia, è stata aggredida con l'acido dall'ex fidanzato Edson Tavares, originario di Capo Verde, che si era reso protagonista di altri maltrattamenti ai danni della giovane donna nel mese di agosto, periodo durante il quale era stato aperto un fascicolo contro l'uomo con un provvedimento di ammonimento emesso dal questore. Gessica lavora al delfinario di Rimini come addestratrice e speaker. Nel 2007 ha ottenuto la fascia di Miss Romagna arrivando in finale a Miss Italia. Ma il suo nome è legato anche al mondo dello spettacolo: canto, ballo, sfilate e conduzioni televisive su emittenti locali e nazionali. Dopo Miss Italia la carriera di Gessica nel mondo dello spettacolo è decollata. La ventottenne ha partecipato a parogrammi Rai e Mediaset nei ruoli di cantante, ballerina e presentatrice. Una vicenda, questa di Gessica, che ricorda quella di un'altra Miss, Rosaria Aprea, picchiata dal fidanzato al punto da ridurla in fin di vita.

Giulio Lugarà


Ragazza ustionata a Messina difende l'ex: "Lui mi amava da morire"

continua a difendere l'ex fidanzato Alessio Mantineo. "Non è stato lui", ha dichiarato Ylenia. La ragazza, ricoverata al Policlinico di Messina con ustioni di primo e secondo grado sul 13% del corpo, continua a difendere l'ex fidanzato in un'intervista a Pomeriggio 5 su Canale 5. "Quella sera l'ho incontrato in discoteca e mi ha dato anche dei soldi per divertirmi, ci siamo scambiati baci, abbracci", ha raccontato Ylenia in diretta a Barbara d'Urso. Riferendosi alla madre Ylenia ha dichiarato: "Odia Alessio. Vorrebbe avvocati, comandanti e professionisti per me." "Non ci sono prove, dovete credere a me, lui mi amava da morire" ha ribadito la giovane messinese. Durante il collegamento si è parlato del video girato dalle telecamere che avrebbe ripreso il ragazzo mentre riempiva una tanica di benzina. Ylenia ha così commentato: "Non può essere stata presa per altro? Per riempire il motorino? La verità uscirà". Infine la ragazza ha confermato che tra i due in passato c'erano stati scontri fisici: "Magari uno schiaffo, ma non più di tanto - ha detto - però, anch'io sono molto aggressiva e mia madre questo non lo dice". Il Gip definisce goffo il tentativo di Ylenia di scagionare il fidanzato. Potrebbe essere stato, scrive il giudice, "in ragione di un forte legame sentimentale" o per "il timore in lei suscitato" dall'indagato, o, anche, "per un substrato culturale che induce a ritenere privo di adeguata considerazione colui che denuncia".

Giulio Lugarà


 
 
 

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