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VI RACCONTIAMO COS'E' LA NDRANGHETA


Non ha la coppola, né gli scarponi infangati. Si è laureata e siede nelle poltrone dei palazzi che contano decidendo le sorti delle imprese, dei professionisti e dei normali cittadini. Se ancor'oggi qualcuno volesse immaginare l'esistenza di casati di mafia vorrà dire che è un nostalgico e persevera negli errori fin qui commessi, denudando ulteriormente la flebile economia rimasta.


Non sono state, di certo, le interdittive antimafia che hanno epurato gli appalti dai mafiosi né i sequestri dei patrimoni aziendali. Anzi, dalle consequenziali decisioni dei tribunali si può facilmente intuire che quanto fino adesso fatto è sbagliato; quasi del tutto. Come più volte confermato da questo giornale, qualche tempo fa, gli inquirenti lavoravano in silenzio e apparivano poco.

Oggi, i passi da gigante delle tecnologie delle informazioni, - in particolare blog e social network - assorbono quel tempo prezioso che gli inquirenti dovrebbero utilizzare per stabilire ordine e liceità nella società civile. E' pur vero che oggi, le carriere passano attraverso i media.

E' notorio che nei vari Enti Locali, soggiornano alcuni tra funzionari e dirigenti che sono gli organi decisionali al di sopra della politica. Chi non è allineato resta fuori. Ed è a costoro che il politicume si rifà per le scelte sociali. Non il viceversa.

Un esempio su tutti lo rappresenta l'Ente disamministrato da Raspa, dove da oltre cinque anni un dirigente è riuscito a coagulare tutti gli interessi economici su due professionisti, (fregiati dalle commissioni antimafia) e su una società proveniente da fuori Regione. Analogo contesto criminale, ma solo limitato ai due professionisti, lo rivelerebbero i carteggi prodotti dal fiduciario esterno di Raspa. Attualmente al domicilio forzato.

Il primo dei due dirigenti, giornalmente, deve concordare con i due professionisti (uno o entrambi fregiati dall'antimafia) qualunque attività da esternalizzare. Con la società di fuori Regione ha già depauperato le gran casse della de cuius Provincia ricevendo in cambio assunzioni di operai, rifacimento del tetto nella casa di montagna, trasporto e riconsegna dei partecipanti alla festa del 18° della prole. Resta solo da sperare che un ultimo bando di gara resti assegnato alla società di fuori regione affinchè il coniuge del dirigente non resti a spasso.

Come prima detto, gli inquirenti passano molto tempo sui social network. Anche durante le udienze è facile riscontrarlo. Va di moda, oramai, l'inquisizione di alcune zone della Città del Nulla. Basti pensare che lo svizzero Sergio Klaus Mariotti, che ama farsi chiamare Klaus Davi, settimanalmente girovaga per le vie di Archi a trovare spunti per i servizi di una emittente Regionale. Più volte il Klaus è stato invitato, dai nostri concittadini, a visionare discariche abusive e altre criticità ambientali ed edilizie declinando l'invito anteponendo l'interesse solo ed esclusivamente per la 'ndrangheta. E d'altra parte non fa più notizia un reato ambientale, uno stupro o una costruzione in un torrente. Non sono elementi utili da narrare né è possibile immaginare che possano costituire materiale per i manoscritti. Viceversa sulla 'ndrangheta c'è chi ha fatto fortuna. Ed è proprio su questo terreno fertile, la 'ndrangheta che conosciamo noi, quella nelle Istituzioni, ha conquistato tutti gli spazi, circoscrivendo l'elite dei sodali dando impulso alle altre di Istituzioni per raggiungere determinati obiettivi. A nostro sommesso parere, alcune volte le interdittive antimafia, sono state determinate da quella elite che aveva interesse a favorire la seconda o la terza classificata. Specie se la seconda era o è l'impresa di famiglia di uno dei componenti dell'elite. Nonostante tutto, nel corso degli ultimi cinque anni abbiamo assistito a una interminabile sequela di OCC, la maggior parte delle quali evanescenti, avverso personaggi la cui unica colpa è la cognonomia oppure il semplice reato di nascita. In altre parole, in nome di una 'ndrangheta, diversa da quella che noi conosciamo e prima descritta succintamente, il territorio Provinciale è diventato un laboratorio di ingiustizie sociali i cui effetti nocivi saranno epurati nei prossimi cinquant'anni. Forse. Qualora ci fosse un magistrato di buona volontà lo invitiamo a chiedere a qualche nostra giovane che studia fuori, quale trattamento sta ricevendo. Grazie alla becera informazione degli acculturati di 'ndrangheta. Chiediamo a chi di dovere, qualora esistesse ancora il dovere, di non sottovalutare questo breve e disorganico messaggio. La 'ndrangheta siede nei palazzi delle Istituzioni. E' femmina e utilizza i sistemi dell'inquisizione.

Mario Puzzo


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