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PALERMO - IL CASO MATTIOLO

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  • 8 gen 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

LA PERSECUZIONE SI FA SEMPRE PIU’ ASPRA

Non capisco o faccio finta di non rendermi conto dell’accanimento giudiziario nei confronti di una guardia giurata licenziata dall’inossidabile famiglia BASILE, sol perché ha denunciato suoi colleghi ladri, rapinatori e mafiosi che probabilmente facevano comodo agli stessi datori di lavoro. Orbene, il signor MATTIOLO ha tentato di difendersi ricorrendo non certamente alla violenza che non rientra nel suo costume di vita, bensì alla giustizia. Infatti, il signor MATTIOLO ha presentato nel tempo circa quindici querele in danno dell’intoccabile famiglia BASILE denunciando fatti sui quali almeno la Procura di Palermo o di Caltanissetta avrebbe dovuto avviare un’indagine al fine di riscontrare le accuse mosse dal querelante che peraltro non ha ancora ricevuto, ai sensi dell’art. 408 seguenti e precedenti del codice di procedura penale, se le denunce sono state archiviate o se vi sono indagini in corso. Escludo la seconda ipotesi poiché addirittura la P. G. della Polizia di Stato continuamente convoca il signor MATTIOLO giacché non solo avrebbe riscontrato dei reati inesistenti, almeno questa è la mia ipotesi, su alcune considerazioni esplicitate e pubblicate, non credo su querela denuncia dell’intoccabile famiglia BASILE, e anche se così fosse, sopratutto giacché trattasi di persona, a dire della P. G., “POTENTE”. Complimenti! Eppure, il signor MATTIOLO, convocato su denunce da lui presentate da diversi commissariati, è stato quasi deriso e ancora più grave la violazione di legge non avendo ricevuto l’interessato l’esito delle querele. Il signor MATTIOLO è stato anche oggetto di attentati. Insomma, il signor MATTIOLO non ha il diritto costituzionalmente protetto di lavorare, ma costi quel che costi egli debba essere civilmente distrutto perché così ha deciso la “POTENTE” famiglia BASILE. Mi chiedo: a cosa è servito il sacrificio di Falcone, Borsellino e altri valorosi magistrati uccisi dalla mafia a Palermo se nulla è cambiato in quella città dei misteri?

A presto.

Francesco Gangemi


 
 
 

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