CHE MAMMA DI MAMMA SANTISSIMA
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- 6 gen 2017
- Tempo di lettura: 17 min
PARTE V°

GLI ABBRACCI AL SUONATORE CARIDI IN GRILLETTA ALL’ATTO DELL’ARRESTO CON IN PRIMA FILA L’ALTRO SUONATORE BILARDI
Ed è noto come il defunto Chirico Domenico, avesse ereditato il governo della cosca dal cognato Iannò Paolo, uomo di primo piano della cosca Condello; sicchè, pur essendo ormai superate le rigidi distinzioni tra cosche, nel contesto della ndrangheta unitaria, fotografata nella citata sentenza del procedimento cd. Meta, è evidente come talune relazioni di solidarietà siano più solide di altre, perché più risalente e consolidati sono i rapporti.
Ecco, allora, che - sempre nel capitolo dedicato al Marcianò - nell’informativa n. 123317 del 21.4.2016 del Gruppo GdF RC, è evidenziato un episodio sintomatico della relazione di sostegno ed ausilio garantita dal predetto ad esponenti di rilievo della cosca Condello. Si legge, infatti, come Greco Veronica (ragazza, peraltro, legata da vincoli di sangue con esponenti dell’omonima cosca di ndrangheta, di stanza in quel di Calanna) gli avesse chiesto, con insistenza e vincendo la ritrosia del Marcianò, lo avesse infine indotto a “recuperare” un motociclo che consentisse al fidanzato Condello Francesco, nato a Calanna il 5.1.1982, appena scarcerato, di potersi muovere con maggiore agio e libertà, essendo stato privato della patente di guida. E va rammentato come il citato Condello Francesco, sia stato condannato nel citato procedimento Meta per il favoreggiamento della latitanza dello zio Pasquale Condello, quindi, sia stato cautelato nel procedimento cd. ndrangheta banking, per il reato di intestazione fittizia di beni, aggravato dall’agevolazione mafiosa.(I nostri lettori mi perdonano se mi ripeto. IANNO’, quella feccia di uomo manipolato dall’ex magistrato Mollace al fine d’accusarmi nel fantasioso “CASO REGGIO”, potrà essere e lo è un mafioso, ma di basso taglio, sempre se ci riferiamo di quella specie di uomo del disonore che mi ha accusato. Mi sembra che stiamo fotografando ancora una volta il processo cosidetto a “META’”, così da me definito e ripreso in sede di requisitoria dal PM distrettuale dr Giuseppe Lombardo).
Ma come ben emerge nella conversazione che si riporta, lo spessore criminale del Marcianò - che pure accondiscenderà in seguito alla richiesta, procurando al sodale l’agognato motociclo - autorizzava lo stesso a manifestare con sincera schiettezza il suo fastidio per l’incombente richiesto:
“…
Marcianò H3G - progressivo nr.9104 del 19.07.2014 delle ore 10:17 - R.I.T. 703/14
(registrato in entrata sull’utenza mobile intercettata nr.3938700676, in uso a MARCIANÒ Domenico – utenza telefonica mobile interlocutore nr.3465829328 in uso a Greco Veronica):
Greco Veronica per Marcianò Domenico.
G: GRECO VERONICA
M: MARCIANO' DOMENICO
G: "Ou..."
M: "Oh.."
G: "Il mio fidanzato è a piedi...ma che amico sei?!"
M: "Mi hai rotto i coglioni! Ma proprio me li hai rotti!
G: "(Ride)"
M: "Aspetta un minuto quanto chiamo lo sciupato e gli dico di andare a prenderselo là.."
G: "Chi? Non ho capito?.."
M: "Quanto chiamo a Gianni e va e se lo prende là..."
G: "Eh...e va bene..grazie..."
M: "Minchia Veronica! Ma comunque sei proprio...una...una rottura di..
G: "Dai ma per favore...ma io...ma io ti ho mai detto no a te? Ah?"
M: "Aspetta un minuto..."
G: "Grazie.."
M: "(Icomprensibile)"
…”
Non solo, perciò, il Marcianò si adoperava a favore nel sodale in un contesto relazionale del tutto paritario, ma mostrava di avere a sua disposizione ulteriori soggetti ai quali potere chiedere di occuparsi dell’incombente.
Insomma, il Marcianò era al centro di un nucleo di persone di cui disponeva e vantava solide relazioni di solidarietà paritaria con non secondari esponenti della cosca Condello.
E nel paragrafo denominato “La sparatoria” del capitolo dell’informativa n. 123317 del 21.4.2016 del Gruppo GdF RC, dedicata al Marcianò, emergono: per un verso schietti riferimenti alla sua ampia disponibilità di armi; per altro verso chiare evocazioni della sua capacità di utilizzarle e di avere, perciò, l’autorevolezza per dirimere controversie sorte in ambienti criminali.
Le conversazioni e le immagini video selezionate nel citato paragrafo, infatti, fanno emergere dalla viva voce del Marcianò, a colloquio con il cognato Scarpelli Santo, la sua ampia disponibilità di armi:
“…
si riportano alcuni passi dei dialoghi della conversazione avvenuta in data 05/12/2014 ore 11.24 all’interno dello chalet[1] sito a Champoluc –Ayas in Valle D’Aosta ,in route Ramey 48 - progressivi 2315 e 2316- , nel corso del quale, SCARPELLI Santo sentendo l’affermazione fatta dal cognato MARCIANÒ, in merito all’incombente problema sorto con il socio CARTISANO Carmelo Natale, gli dice, in tono scherzoso, che avrebbe provveduto a regalargli una pistola calibro 9 x 19 per porre fine alla questione con il CARTISANO medesimo:
Progressivo 2315 - Posizione delle ore 11:25:38 – R.I.T. 2298/14:
Scarpelli Santo : hai comprato i nuovi?... Che hai?
Marcianò Domenico: Uno schifo!
Scarpelli Santo: Domani ti regalo una...inc.le...calibro 9... 9x19!
Marcianò Domenico: No, ce l'ho! Ne ho.....ne ho tanti che non sò nemmeno dove metterli!
Scarpelli Santo: Tu quanto dici... " Inginocchiati!"; Lui dice: "No". Inginocchiati. ...
Progressivo 2316 – R.I.T. 2298/14:
segue progr.2315.
Scarpelli Santo: Boom. Nella testa; secco....inc.le...e li abbandonate.
…”.
Non è un caso, allora, che lo stesso Scarpelli Santo - avendo avuto l’autovettura danneggiata dall’esplosione di colpi d’arma da fuoco, per un errore esecutivo, essendo un altro l’obiettivo di colui che aveva consumato il danneggiamento che, tuttavia, non aveva avuto remore ad usare l’arma ad ampio raggio, finendo così anche per colpire l’autovettura dello Scarpelli - non denunci il delitto alle Forze dell’Ordine, ma si rivolga al cognato, affinchè intervenga a “vendicare”, “…a botti i mitra…” l’affronto subito.
“…
[1] R.I.T. nr. 2295/14
Durante la conversazione intercorsa tra i due soggetti, intercettata, in data 20/01/2015 alle ore 00:48:56 - progressivi nr 19192 e 19193 -, dall’ambientale[1] installata all’interno dell’autovettura tipo Audi A5 targata DP080TF, di proprietà di MARCIANÒ Domenico, lo SCARPELLI riferisce al cognato di avere assistito a una sparatoria (…)si ma io stavo uscendo...(…) noooo...ma c'ero io là...hai capito...io mi sono trovato in un fuoco...noooo Mimmo nooo...stiamo scherzando?! Allora siamo pazzi...e usciamo tutti pazzi. Io sono uscito fuori... per sventura la'...bum bum...(incomprensibile)...sai dove..mmm?...(…) e, nel corso della stessa, l’autovettura di sua proprietà è stata per errore “il bersaglio” di alcuni colpi esplosi da un’arma da fuoco, ma, a suo dire, il destinatario di tale “messaggio subliminale” era in realtà tale “Greco”(n.m.i) (…)..con Greco ce l'hanno questi...(incomprensibile)...nooo Mimmo....(…) minchia ma... allora....hai la macchina di dietro e gli meni tutti quei...(incomprensibile)...addosso?! Hai visto che c'eravamo noi, no? L'hai fatto apposta allora!? Lo hai fatto apposta...e chi è stato l' ha fatto apposta!(…).
Indicativa è la richiesta, fatta dallo stesso SCARPELLI al cognato, di voler “rispondere” a tale gesto subito con l’ausilio del di lui cognato, riconosciuto, pertanto, come idoneo e dedito a tali servigi (…)Vedi che è una cosa che ci tengo...ci tengo! A botti di mitra li devi prendere, Mico!! Ma in testa!! Mimmo ci tengo.. ti giuro!! Ti voglio bene...ma ci tengo!!(…) male male....me lo devi portare proprio...se ce l'avevo ora lo prendevo a botte di sei...(incomprensibile)...c'eravamo noi là...lo voglio io Mico...ha continuato a spararmi sopra la macchina!! Si Mico...ora ti faccio vedere io..."(…).
…”.
E’ chiaro, perciò, come il Marcianò abbia gli strumenti, la disinibizione e l’autorevolezza per affrontare la questione, alla stregua di colui a cui è riconosciuta un’autorità sul territorio, equiparabile a quella dello Stato; e non è infatti, alle Forze dell’Ordine che lo Scarpelli si rivolge, quanto piuttosto alla ndrangheta, impersonificata dal Marcianò.
E quest’ultimo, il giorno successivo a quello del citato colloquio, tiene un incontro con Chindemi Paolo ed il padre Pasquale, storico esponente della cosca Condello. E, nonostante si tratti di una persona avanti negli anni e con un “rispettabile” passato criminale (è stato, infatti, condannato nel procedimento cd. Bless), nel corso dell’incontro video-registrato è l’anziano esponente della cosca Condello a salutare con riguardo il Marcianò, togliendosi la coppola dalla testa in segno di rispetto. (Il ritornello Condello, cosiddetto il supremo, la cui latitanza è stata finanche, pare a quanto si dice, agevolata da qualche dipendente della SOGAS, assunto come inserviente e ora addirittura capo di un segmento importante dell’attività aeroportuale con alle dipendenze addirittura un laureato, è buono per tutte la salse. Non conosco l’attività criminale del Marciano né i suoi rapporti con i Chirico, non vorrei che fosse quel ragazzo nel cui casco il colonnello GIARDINA infilò una cimice. Se sbaglia, chiedo scusa.)
Quando, allora, sentito nel verbale d’interrogatorio del 25.2.2016, il collaboratore di giustizia Roberto Moio, riconosceva nella fotografia effigiante il Marcianò, definendolo uno degli affiliati alla cosca dominante su Gallico, per come emerge nel passaggio che segue:
“…
P.M.: Foto numero 9.
MOIO: Foto numero 9, chistu (questo) è anche un ragazzo di Gallico, un ragazzino però ha un pochettino, non poteva vedere a nui autri (noi altri) arcoti, va.
P.M.: Quindi lo inquadra sempre tra i…
[1] R.I.T. nr. 1438/14
MOIO: Sì, i gallicoti.
P.M.: Tra i soggetti vicino…
MOIO: Con i gallicoti, cosca Gallico.
P.M.: Quindi quelli sempre Mimmo Chirico, Giovanni Rodà e compagnia.
MOIO: Giovanni Rodà e…
P.M.: Ah, era, aveva questa cosa che vi…
MOIO: Sì, l’arcoti non tanto, ma quando è finita, va beh giustamenti quando fu che finiu , finiu a (è finita la) guerra, ora non tanto perché quei pochi giorni che sono stato libero io…
P.M.: Sì.
MOIO: Dopo la morte di, i (di) Mimmu Chiricu, si sono avvicinati di più.
P.M.: L’aveva detto perché c’era questo fatto di Rodà.
MOIO: Poi c’era Giovanni Rodà.
P.M.: Esatto, si erano riavvicinati.
MOIO: Giovanni Rodà si crisciu cu Pascali (si è cresciuto con Pasquale).
P.M.: Ok, diamo atto che alla foto numero 9 corrisponde a Marcianò Domenico nato a Reggio Calabria il 13.10.83. Andiamo avanti. Quindi lo inquadra nell’ambito della cosca.
MOIO: Sì, sì.
…”.
Ma, alla luce della mole di elementi di prova sopra riportati, la citata dichiarazione costituisce un altro riscontro al risultato probatorio già delineato che descrive il Marcianò quale punto di riferimento della ndrangheta che controlla il territorio nel quartiere di Gallico. La qualità, quantità e coerenza degli elementi raccolti a carico dell’indagato, infatti, è di per sé auto-sufficiente; sicchè è il collaboratore che riscontra il dato probatorio già perfettamente acquisito e non viceversa. (Da quanti anni la ‘ndrangheta controlla il territorio di Gallico? Come mai la CONAD, una delle società di distribuzione all’ingrosso in tutta Italia s’è prestata al gioco della cosca CHIRICO? Misteri?)
I RAPPORTI TRA MARCIANO’ E CHIRICO
Chirico Giuseppe è il rappresentante legale della SO.R.AL. S.a.s. di CHIRICO Giuseppe & Co., con sede in Reggio Calabria, via Nazionale nr.134 – Gallico, esercente l’attività di “supermercati” a marchio CONAD. Si è già detto come il Marcianò avesse sfruttato la relazione di solidarietà esistente con il Chirico per fare assumere, proprio nel supermercato allocato in Gallico, la figlia del defunto boss Chirico Domenico di cui aveva ereditato, oltre al carisma criminale, anche qualche incombenza familiare. In realtà, quella menzionata è solo una delle vicende sintomatiche della strettissima relazione fiduciaria esistente tra il Marcianò ed il Chirico. Ma l’analisi di quest’ultima registra un dato – a prima vista – sorprendente: non è, infatti, l’esponente della ndrangheta territoriale a dominare la relazione, quanto piuttosto l’imprenditore. (le conversazioni telefoniche e le eventuali fotografie scattate dalla G. di F., non conosco i Chirico e me fotto di loro e dei loro traffici: Chi ha dato l’autorizzazione al Chirico d’avviare in Villa San Giovanni l’attività commerciale nell’ex struttura della FIAT? E’ stato accertato? E’ stato indagato? E’ stato arrestato?)
Il Marcianò è, infatti, letteralmente al servizio del Chirico.
E va subito precisato come non vi sia alcuna relazione lavorativa o professionale che giustifichi siffatto rapporto gerarchico che – come meglio si andrà precisando – trova propria nel vincolo di solidarietà criminale e nella rispettiva collocazione nella struttura organizzativa della ndrangheta la sua giustificazione.
Gli accertamenti confluiti nell’informativa n. 123317 del 21.4.2016 del Gruppo GdF RC, nel capitolo dedicato al Marcianò, registrano plurimi comportamenti di servizio e sottomissione di quest’ultimo al Chirico. Il primo è, infatti, autista a disposizione del secondo e si presta alle più svariate incombenze, richieste dall’imprenditore. Così è il Marcianò ad adoperarsi per condurre a Catania l’autovettura Porche del Chirico che necessita di riparazioni; così come è sempre lo stesso Marcianò a: tenere una serie di contatti preliminari; recarsi al settentrione d’Italia; prendersi cura della individuazione e selezione del produttore di piastrelle; organizzatore il loro trasporto presso il supermercato (allora) in corso di allestimento presso la Perla dello Stretto; operando sempre per conto e sotto la stretta vigilanza del Chirico.
Quest’ultimo, peraltro, palesa – con vigore e senza tentennamenti – la sua autorità sul Marcianò, allorchè dopo averlo incaricato di sovrintendere (in questo senso va inteso l’appellativo: “direttore dei lavori”, rivoltogli dal Chirico nella conversazione che segue, non avendo il Marcianò le qualità professionali per potere svolgere un siffatto incarico), per suo conto, all’esecuzione dei predetti lavori di ristrutturazione ed allestimento del supermercato, (allora) in corso di apertura presso il centro commerciale “Perla dello Stretto”, giudicava inadeguato il suo impegno.
Si legge nel capitolo della citata informativa dedicata al Marcianò:
“…
Anche tale occasione è utile per dimostrare la netta supremazia del CHIRICO Giuseppe sul MARCIANO’ Domenico che, nel caso di specie, viene ripreso per non aver ottemperato adeguatamente all’incarico di direttore dei lavori, per le opere in corso di esecuzione presso la Perla dello Stretto.
23.10.2014
(Giovedì)
Difatti, il seguente progressivo evidenzia un CHIRICO Giuseppe alquanto adirato a causa dello scarso impegno del suo uomo (…)..Niente. Aspettiamo a te qua.(…).. …ieri ti sei preso un impegno.(…)… Eh, e che cosa hai combinato?... Cosa hai combinato?(…).. Tu devi sentire a me, tu devi sentire a me…(…).
Il CHIRICO, proseguendo nel rimprovero, ricorda al MARCIANO’ l’incarico rivestito e le responsabilità che ne derivano (…)..Si ma tu ti sei preso un impegno… (…)…ma non ti sei preso un impegno, ti sei preso un impegno, ah? Che mi fai il direttore dei lavori là.(…).
Lo stesso, pur tentando una prima giustificazione (…)….Mi fai parlare?(…), rimanda ad un incontro chiarificatore da tenere presso il CONAD di questa via Nazionale Gallico (…)..E passo io i ddocu..(…).
Marcianò H3G – progressivo nr.18628 delle ore 16,59 – R.I.T. 703/2014
registrato in uscita dall’utenza telefonica mobile nr.3938700676 in uso a MARCIANÒ Domenico.
…”
E, naturalmente, il Marcianò è anche l’uomo di fiducia, incaricato dal Chirico per la consumazione di reati, nell’interesse di quest’ultimo, come avviene nel caso della ricettazione di beni strumentali –
funzionali all’allestimento del supermercato allocato nel centro commerciale Perla dello Stretto – oggetto di bancarotta per distrazione, in quanto sottratti ai creditori di una procedura fallimentare avviata nel catanzarese. Si legge in proposito nel citato capitolo dell’informativa n. 123317 del 21.4.2016 del Gruppo GdF RC:
“…
Proseguendo con la narrazione dei “servigi” che il MARCIANO’ Domenico presta abitualmente per il CHIRICO Giuseppe, si inserisce un ulteriore episodio degno di nota, che è quello relativo all’affidamento da parte del Chirico al suo uomo di fiducia, del reperimento di alcuni mezzi meccanici ed automontati idonei al trasporto di motori, celle frigorifere, arredamento per supermercato ed altro, da Catanzaro a Villa San Giovanni presso i locali della Perla dello Stretto.
07.07.2014
(Lunedì)
L’occasione dell’acquisizione di tali beni mobili viene presentata all’imprenditore reggino dall’amico SCIDA Domenico, per come emerge dal seguente brano.
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9165 delle ore 13,26 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe – utenza telefonica mobile interlocutore nr.3427394243 intestata a Domenico Scida Arredo G.D.O. ed in uso a SCIDA Domenico):
…omissis…
Pertanto, acquisita la notizia sopracitata, il CHIRICO fa nuovamente riferimento all’ampia disponibilità dell’amico MARCIANO’ Domenico, che viene contattato per reperire prontamente dei mezzi idonei al carico di interesse (…)..E allora, eh… serve un camion con la gru, per… per la centrale e per… le celle e per il condensatore e serve pure un altro camion, con la pedana, idraulica..(…).. Uno con la gru e uno con la pedana idraulica..(…).
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9166 delle ore 13,30 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in uscita dall’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe)
Marcianò H3G – progressivo nr.7905 delle ore 13,30 – R.I.T. 703/2014
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile nr.3938700676 in uso a MARCIANÒ Domenico)
Chirico Giuseppe per Marcianò Domenico come segue:
Marcianò: Eh Giuseppe?
Chirico: Domenico?
Marcianò: Ohu?
Chirico: E allora, eh… serve un camion con la gru, per… per la centrale e per… le celle e per il condensatore e serve pure un altro camion, con la pedana, idraulica.
Marcianò: Ma dove?
Chirico: A Catanzaro.
Marcianò: Ah, quindi serve il camion con la gru…
Chirico: Uno con la gru e uno con la pedana idraulica.
…omissis…
In ottemperanza a quanto richiestogli e nonostante il MARCIANÒ Domenico si adoperi immediatamente in tal senso, nella conversazione successiva, lo stesso viene comunque ripreso dal CHIRICO Giuseppe a causa del ritardo nel reperimento dei prefati automezzi (…)..Perchè stamattina ,hai detto tu,che alle otto e venticinque eri qua!..(…).. No, non è vero niente!(…)…Sai che faccio? Sai che faccio?..(…)..Casomai..eh…ora ci telefono a quello, perche lui si stava interessando per trovarli a Catanzaro!(…).
Il MARCIANO’ Domenico, consapevole dell’irritazione del suo interlocutore lo tranquillizza circa il suo interessamento ed il buon esito della vicenda (…)..Mi senti un minuto? Mi stavo organizzando con il “Cico”per il fatto della gru!(…).. No, non ti preoccupare! Allora dice Peppinello, perchè loro stanno facendo delle cose ,venerdi, possiamo andare venerdi? O venerdì o sabato?(…).
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9199 delle ore 10,02 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in uscita dall’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe)
Marcianò H3G – progressivo nr.7976 delle ore 10,02 – R.I.T. 703/2014
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile nr.3938700676 in uso a MARCIANÒ Domenico)
…omissis…
A riprova della “particolare” provenienza dei beni mobili in parola, si inquadra il seguente progressivo, nel corso del quale il CHIRICO Giuseppe conversa col socio dello SCIDA Domenico, MARESCI Francesco[1], relativamente all’aspetto economico dell’operazione (…)..Ho parlato con il cliente..decidi tu…o ti fa la fattura tre più Iva, oppure, in nero, duemila…a scelta tua..(…), aggiungendo che il soggetto di riferimento è tale “PRISTERA’”.
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9214 delle ore 11,08 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe – utenza telefonica mobile interlocutore nr.3427394243 intestata a Arredo G.D.O. ed in uso a MARESCI Francesco):
[1]Nato a Catanzaro il 24.03.1961 ed ivi residente in viale dei Bizantini nr.75/1 – rappresentante legale della “Arredo G.D.O. S.r.l. (P.I.022441110226) dall’11.11.2014 al 27.02.2015.
…omissis…
In esito a quanto detto nel precedente progressivo, il MARESCI Francesco ricontatta il CHIRICO Giuseppe, al fine di renderlo edotto circa gli esiti della conversazione avuta col “PRISTERA’”, relativamente al prezzo concordato per i beni in argomento (…)..E niente, è incazzato…Se vuoi ti do il numero…dice che…non gli interessa sentirti e dice che quello è il prezzo..(…).
Dinanzi a tale posizione, comunque il CHIRICO decide di accettare la “vantaggiosa” offerta (…)..Va bene, va bene…dai…per 2mila euro..mille euro in più, mille euro in meno…non se ne parla più…(…).
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9215 delle ore 11,15 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe – utenza telefonica mobile interlocutore nr.3427394243 intestata a Arredo G.D.O. ed in uso a MARESCI Francesco):
…omissis…
Con l’approssimarsi del viaggio per il prossimo venerdì, lo SCIDA Domenico contatta il CHIRICO Giuseppe per informarlo su ulteriori dettagli circa i beni oggetto della vantaggiosa acquisizione dell’imprenditore reggino.
La conversazione, tra l’altro, va a confermare l’origine delittuosa dei beni, i quali vengono fraudolentemente sottratti ad una procedura concorsuale all’epoca degli eventi, in atto.
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9284 delle ore 19,33 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile intercettata nr. 3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe – utenza telefonica mobile interlocutore nr.3427394243 intestata a Domenico Scida Arredo G.D.O. ed in uso a SCIDA Domenico):
…omissis…
Tanto detto, dopo aver pianificato il ritiro dei predetti “beni mobili” per tale data, in esecuzione del compito affidatogli e dopo i rimproveri avuti, il MARCIANÒ Domenico, effettua personalmente il viaggio a Catanzaro per il recupero delle celle e dei banchi frigorifero, e, concluso il ritiro dei medesimi, contatta il CHIRICO per pianificare la località di scarico.
Marcianò H3G – progressivo nr.8354 delle ore 12,41 – R.I.T. 703/2014
(registrato in uscita dall’utenza telefonica mobile nr.3938700676 in uso a MARCIANÒ Domenico)
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9370 delle ore 12,41 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 (intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe)
…omissis…
Concluso il viaggio, il prefato MARCIANÒ fa rientro a Villa San Giovanni (RC), ove adempierà, a completamento dell’incarico, alle operazioni di deposito dei bancali frigorifero, alla presenza dello stesso CHIRICO, presso i magazzini adibiti a carico/scarico merci del centro commerciale “La Perla dello Stretto”.
Marcianò H3G – progressivo nr.8378 delle ore 13,51 – R.I.T. 703/2014
(registrato in uscita dall’utenza telefonica mobile nr.3938700676 in uso a MARCIANÒ Domenico)
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9374 delle ore 13,51 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 (intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe)
…omissis…
Tale operazione è stata monitorata dai militari anche mediante l’utilizzo di telecamere poste all’esterno dei locali del citato centro commerciale nonché mediante servizio di o.c.p.
Quanto descritto fa intuire quale sia la capacità di influenza e la caratura del CHIRICO Giuseppe, il quale si avvale di un personaggio della sicura “rispettabilità” in loco, quale è MARCIANÒ Domenico per l’esecuzione di un incarico comunque di basso profilo professionale.
14.07.2014
(Lunedì)
Per dovere di narrazione, testimonianza della consueta pericolosità sociale dei soggetti in parola e del loro modus operandi, viene fornita dalla vicenda sopranarrata – che, si ricorda, trova conclusione in meno di una settimana -, ovvero che le celle ed i banchi frigorifero, oggetto del trasporto, risultano essere dei beni distratti, in pregiudizio dei creditori, da una società sottoposta a procedura concorsuale. (fallimento Pristerà).
Quanto appena detto, ha pieno riscontro nel brano che segue, intercorso sempre tra i due principali attori della presente vicenda, ovvero il CHIRICO Giuseppe ed il MARESCI Francesco, il quale affronta senza riserve alcune l’argomento.
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.9470 delle ore 10,33 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in entrata sull’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe – utenza telefonica mobile
interlocutore nr.3427394243 intestata a Arredo G.D.O. ed in uso a MARESCI Francesco):
Francesco per Chirico come segue:
Chirico: Francesco?
Francesco: Buongiorno.
Chirico: Ciao.
Francesco: Ce l’abbiamo fatta a scardinare… quella situazione là per il box e il coso, eh. …inc.le…
Chirico: Per?
Francesco: Il box e il retrobanco.
Chirico: Eh.
Francesco: Eh. Ma abbiamo litigato tre, quattro giorni, mò alla fine, ieri mi ha dato l’okay… implicito percui mi ci sono infilato in mezzo… perchè sai che stava facendo sto stronzo?
Chirico: Ah?
Francesco: Praticamente a me… quando… glieli abbiamo chiesti indietro non me li voleva dare perchè dice che… lui doveva lasciare al curatore fallimentare il negozio…
Chirico: Uhm.
Francesco: …e siccome loro avevano venduto della roba loro eh… dice dovevano lasciare della roba… dentro, non possiamo restituirlo vuoto.
Chirico: Uhm.
Francesco: E invece sabato mattina ero alle Fontane, ho incontrato a uno che si chiama Gaetano Caldara che è uno che… fa marchette a destra e a manca, tanto per dire, nel nostro settore.
Chirico: Uhm.
Francesco: E mi diceva che stava trattando per lui per la cessione di… questo negozio, non so a chi, dice: “Sto vedendo di piazzarglielo”. Ecco perchè mò lui non ci voleva dare la roba, capito? E… e qua mi sono incazzato perchè noi tra l’altro, ci deve 72.000 euro questo qua, ancora. Capito?
Chirico: Uh, uh.
Francesco: Tu ti vendi la roba tua, ti metti i soldi in tasca e poi con la roba nostra vai e fai affari a destra e a manca.
Chirico: Uh, uh.
Francesco: Questo un pò… quindi mò… dice… m’ha detto lui: “Va bè pigliatela, mettimi un pò di roba vecchia dentro…” e quindi mò vedo di trovare qualche porcheria da infilargli dentro e comunque martedì siamo rimasti d’accordo con Domenico… quando caricano il resto dei banchi ti carichiamo pure sta roba. Okay?
…omissis…
Francesco: Eh, statti attento quando arriva la roba…inc.le… ripeto non so chi siano questi che stanno smontando ma si portano via evaporatori, quadri, perchè le celle sono complete e c’era pure la scaffalatura dentro, eh, in alluminio, nuova, nuova, nuova.
Chirico: Si, ma la scaffalatura solo di una cella era.
Francesco: No, no, va bè, mò io ti ripeto, io ho visto la cella carni lavorate e la scaffalatura c’era, la cella salumi… era vuota, la cella polli non la potevo guardare che era… era al buio, non c’era la luce, però io, io una scaffalatura in una cella me la ricordo.
…”.
Ma, soprattutto, il Marcianò è usato dal Chirico, in relazione alla sua capacità intimidatoria.
Si legge così, nella citata informativa n. 123317 del 21.4.2016 del Gruppo GdF RC come l’imprenditore della grande distribuzione deleghi il Marcianò per il recupero di un credito, vantato nei confronti di un soggetto restio ad adempiere:
“…
Nella conversazione che segue, il CHIRICO richiede al MARCIANO’ Domenico di recarsi da un non precisato soggetto a causa di un mancato pagamento di un titolo di credito.
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.3967 delle ore 10,57 – R.I.T. 1818/2013
(registrato in uscita dall’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe – utenza mobile interlocutore nr.3339777728 intestata a MARCIANO’ Domenico ed in uso allo stesso.
Peppe Chirico per Mico che sollecita a svegliarsi. Mico gli dice che tra un quarto d’ora è da lui. Chirico gli dice che non c’è bisogno che viene ma di andare da “quello” perchè l’assegno non l’ha pagato. Mico dice che sta arrivando.
…omissis…
In correlazione col precedente brano, si inserisce la conversazione che segue, nel corso della quale il CHIRICO evidenzia al MARCIANO’ di essere ancora in attesa di “quello” (…)Niente…sono qua in ufficio e sto aspettando a quello là che mi porta i soldi…(…).
In merito, il MARCIANO’ tranquillizza il proprio interlocutore, rappresentando che della questione si sta già occupando il di lui fratello (…)…no…vabbè viene mio fratello,vedi che ti porta anche i curcuci…(…) hai capito?..non ti preoccupare,non ti preoccupare compare…ahahaha(…).
SO.R.AL. SAS – progressivo nr.4016 delle ore 12,21 – R.I.T. 1818/2013
registrata in uscita dall’utenza telefonica mobile intercettata nr.3899321176 (intestata a SO.R.AL. S.A.S. ed in uso a CHIRICO Giuseppe – utenza mobile interlocutore nr.3339777728 intestata a MARCIANO’ Domenico ed in uso allo stesso.
Chirico Giuseppe per Marcianò Domenico.
…”.
E’ chiarissima la relazione tra le due conversazioni che si sviluppano un giorno di seguito all’altro; sicchè, nella seconda il riferimento che entrambi i conversanti fanno è all’attivarsi del Marcianò per perorare l’istanza del Chirico. Ed il riferimento ai “…curcuci…” come dono ulteriore che quest’ultimo deve attendersi dal suo debitore è l’implicita allusione che il Marcianò fa al perfetto consumarsi dell’effetto intimidatorio che non solo lo rende certo dell’imminente visita dell’inadempiente, ma anche che la prestazione fornita sarà perfetta ed anzi arricchita da speciale riconoscenza.
E le speciali qualità intimidatorie del Marcianò costituiscono una sorta di strumento semplificatore di ogni questione che attinga gli interessi del Chirico; così nella citata informativa n. 123317 del 21.4.2016 del Gruppo GdF RC, nel capitolo dedicato al Marcianò, si legge come quest’ultimo sia stato attivato dal Chirico anche per indurre a più miti consigli un amministratore condominiale che pretendeva il saldo del debito dell’imprenditore della grande distribuzione:
“…
In ultimo, anche tale evento è utile per dimostrare il ricorrente utilizzo del MARCIANO’ Domenico da parte del CHIRICO, che, nel caso in esame, consapevole delle “potenzialità” di “Micu”, lo delega per risolvergli una pendenza condominiale.
(Sorvolo sulle intercettazioni, per evitare d’incazzarmi ed eventualmente aprire un’altra dolorosa parentesi che riguarda la distrettuale di RC all’epoca in cui BOEMI viaggiava giornalmente da Palmi a RC andata e ritorno scortate da due autovetture a sirene spiegate. Dove ri BOEMI? Forse impegnato a farmi arrestare con altri tuoi colleghi infami?)
31.01.2015
(Sabato)
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Francesco Gangemi
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