top of page
Cerca

AEROPORTO "FU TITO MINNITI"

  • -
  • 18 dic 2016
  • Tempo di lettura: 6 min

IL CASO DEL DOTTOR SALVATORE DE LORENZO E LE ASSURDE E ILLECITE PRETESE DELLO SPOCCHIOSO DOTTORE AVVOCATO CALARCO

Mi rivolgo al Giudice delegato, dr.ssa ASCIUTTO, per segnalarle il caos che s’è determinato nello storico scalo aereo di Reggio Calabria, destinato forse alla chiusura. Egregia dottoressa, se dovesse mai sia verificarsi quest’ultima circostanza, la fallimentare s’è assunta una enorme responsabilità sia sotto il profilo sociale sia morale. Ho pubblicato, dr.ssa ASCIUTTO, la storia del nostro aeroporto, che dovrebbe indurre a riflessione non solo i cittadini, ma soprattutto lei, Giudice, e il collegio che ha dichiarato il fallimento e non la bancarotta fraudolenta. Ancora molto più grave è che il collegio abbia riversato le responsabilità sul personale oramai in stato confusionale, con l’applicazione dell’art. 72. Comprendo che la Calabria, in particolare, la nostra città fantasma è da molto tempo emarginata dal resto del paese governato dal bamboccio RENZI, ed è ridotta a pura e semplice espressione geografica, nonostante la sua millenaria cultura e civiltà. Proseguiamo con ordine.

IL CASO DEL DOTTOR SALVATORE DE LORENZO

In conformità alla decisione fallimentare assunta dal Collegio, il personale è sospeso dal contratto di lavoro. Se non è così, dr.ssa Asciutto, mi corregga. I tre curatori venuti dall’altro mondo, osano inviare alla Procura della Repubblica i certificati di malattia del personale ammalatosi e sottoporlo, a spese dei contribuenti, alle visite domiciliari effettuate dai medici dell’INPS. Intanto va urlato che il personale, pur non essendo retribuito e sospeso dal contatto di lavoro, sta garantendo con senso di responsabilità alcuni servizi importanti per la sicurezza dei passeggeri.

I dipendenti se ammalatisi non hanno l’obbligo di trasmettere certificazione ai tre curatori venuti dall’altro mondo, e né di prestare servizio. Orbene, se i dipendenti oramai, egregia dottoressa ASCIUTTO, in uno stato di confusione mentale inviano inopinatamente la certificazione sanitaria, altrettanto inopinatamente i tre curatori sprecano i soldi dei contribuenti per pagare i medici che peraltro non sempre si comportano in modo deontologico. Il dottore De Lorenzo, prima d’andare a Siderno per sottoporsi a TAC come stabilito dal chirurgo che lo segue, trasmette al cosiddetto direttore con il bastone bianco, comunicazione del giorno e dell’ora in cui si sarebbe dovuto sottoporre ad accertamenti strumentali. Orbene, si presenta nell’abitazione del dr Salvatore la dottoressa inviata dall’INPS. Alla quale la moglie di Salvatore esibisce la certificazione rilasciata dal chirurgo e la comunicazione inviata al bastone bianco. La dottoressa, molto garbatamente si rifiuta di prenderne atto e considera l’ammalato assente dal proprio domicilio. Non contenta, la dottoressa ritorna il giorno dopo, sempre a spese dei contribuenti, ed evidentemente su disposizione dei tre curatori venuti dall’altro mondo, compila regolare referto avendo trovato in casa l’ammalato. Il quale si reca all’INPS per giustificare la sua forzata assenza, senza ottenere alcuna giustificazione nonostante la certificazione rilasciata finanche dalla struttura dov’è stato sottoposto ad accertamenti strumentali. Signor Giudice delegato, sottopongo alla sua cortesia quanto avvenuto affinché almeno metta ordine all’interno dell’aerostazione, e inoltre la prego d’interrogare la sua coscienza sull’angoscia che sta distruggendo le famiglie dei dipendenti, sui quali è stata riversata, non si sa per quale motivo, il disastro finanziario della SOGAS per opera di pochi e individuati ladri, falsificatori di bilanci, e responsabili di centinaia di fatture scomparse. Dr.ssa Asciutto, conoscendo la sua sensibilità, nonostante il comportamento anomalo del collegio giudicante, credo che lei avverta la necessità giuridica e morale, oltre che sociale d’intervenire non soltanto per chiarire le funzioni dei curatori che non hanno pagato al personale i mesi dal sopravvenuto fallimento ad oggi e i ratei della tredicesima, soprattutto per porre ordine nella gestione della curatela.

IL DOTTORE AVVOCATO CALARCO SI FREGA FINANCHE I TELEFONINI. E’ POSSIBILE CHE SOLTANTO AL DIRETTORE DE “IL DIBATTITO” LO SPEDISCANO IN CELLA E I LADRI PASSEGGIANO TRANQUILLAMENTE?

PM DDA dr GIUSEPPE LOMBARDO, trascrivo la lettera inviata dal dottore avvocato CALARCO, alla SOGAS S.p.A – Ufficio protocollo.“Da: vincenzocalarco 1/ vincenzocalarco1@pec.it – Inviato: lunedì 24 ottobre 2016 13.00–A:amministrazione pec.aeroportodello stretto.it; il protocollo@pec.aeroporto dello stretto.ot.-Oggetto:restituzione telefonino. Allegati:Prospetto spettanza Calarco c Sogas SpA docx. Priorità: Alta.

Riscontro richiesta telefonica e successiva mail del VS Rag. Rogolino in merito alla restituzione del telefonino e dell’i-pad a suo tempo in mia dotazione quale membro CdA Sogas SpA, e rimasti in mie mani dopo le mie dimissioni. Devo ovviamente, rammentarVi che nessuno, prima d’ora, mi aveva fatto alcuna richiesta al fine di provvedervi, neanche informale, che mi aveva convocato per il dovuto scambio di consegne, specie per la cristallizzazione della contabilità all’atto dell’insediamento del nuovo Cd.A. In merito al telefonino, esso è assolutamente a VS immediata disposizione, avendo già provveduto alla sua formattazione, mentre l’i-pad non mi è stato ancora restituito dall’assistenza cui l’avevo inviato. Mentre per il primo, dunque, potete inviare un VS delegato presso il mio studio professionale di recapito, per il secondo sarà mia cura provvedere ad informarvi al più presto su quando possa avvenire la consegna. Mi rammarico vedere, comunque, come, mentre mi richiedete la restituzione dei beni di poche centinaia di euro di valore, non sentiate il dovere di provvedere al pagamento delle mie legittime spettanze, di valore ben più consistente, da tempo giacenti insolute sulle VS scrivanie, e nemmeno di formulare una qualsiasi giustificazione a discolpa di così grave mancanza. A riguardo, giusto per ricordarvelo, e per sollecitarvene per l’ennesima volta il pagamento, allego alla presente elenco completo di quanto a credito a oggi. In attesa di ricever Vs nuove, porgo distinti saluti. Avv. Vincenzo Calarco.



ECCO L’ELENCO COMPLETO DELLE MIE SPETTANZE

Egregio e stimato PM DDA dr GIUSEPPE LOMBARDO, di seguito pubblichiamo le richieste del dottore avvocato Vincenzo Calraco, che costituiscono l’ultima sfacciata truffa. Convochi, dr lombardo, il ctu Carlo Alberto Savoiarda e si faccia dire a che titolo il suo vice presidente con la faccia di bronzo che si ritrova, abbia diritto a quelle spettanze, che, a dire il vero, il ctu Carlo Alberto Savoirda ha rifiutato essendo stato inaspettatamente intossicato da un minimo di pudore. I compensi di amministratore dello sfascio in cui è precipitata la società a capitale pubblico, il presidente, il suo bronzo piccolo di statura, vice presidente, e i consiglieri, a eccezione di alcuni, li percipivano regolarmente, mentre il personale era costretto a intescare lo stipendio generalmente a distanza di mesi. E’ chiaro che nella quota di rapresentanza i compensi spettanti al Presidente CTU Carlo Alberto Savoiarda, al vice presidente dottore avvocato Vincenzo Calarco, e ai membri del CdA, erano percepiti regolarmente, mentre gli stipendi del personale erano erogati a distanza di mesi. I gettoni di presenza, ritengo che fossero inclusi negli oneri mensili se dovuti. Per quanto attiene l’attività di management, ho consultato Giovanni TRECCANI, che mi suggerisce che l’attività del manager, sopratutto come direzione di una società, di una impresa commerciale o industriale, è volta al conseguimento del massimo profitto e in quanto tale, soprattutto in passato,distinta dalla gestione di aziende pubbliche e dei sevizi, cui si preferiva attribuire la denominazione d’amministrazione. Anche, con l’insieme dei dirigenti di una azienda, di un gruppo industriale e similare. Debbo dedurre che il dottore avvocato abbia svolto le mansioni di cui sopra per far scivolare la società nella turbolenza fallimentare. Ecco la bancarotta fraudolenta. Inoltre il piccolo bronzo, rivendica la consulenza legale svolta da altri avvocati,e tributaria solo immaginaria.

Dr Giuseppe LOMBARDO, è evidente che la richiesta rappresenta la classica truffa degli intelligentoni che credono appunto di saperne una più del diavolo. Infine, per modo di dire, v’è la sporcizia che imbratta la questione del telefonino e dell’i-pad.Tali strumenti tecnologicamente avanzati, sono utili ai membri del CdA esclusivamente per questioni legate all’attività della società. Pertanto, la formattazione di cui parla il piccolo terzo bronzo di incerta provenienza, è superflua e comunque ammesso che gli strumenti contenessero interessi strategici per lo sviluppo della società, tant’è che tutti i membri, a eccezione dei due giovani, l’hanno trascinata alla bancarotta fraudolenta. Ora, dr Giuseppe LOMBARDO, se la truffa, le falsificazioni di bilancio e la fatture sparite, non costituiscono reato, è legittimato l’atteggiamento strafottente del CTU, del piccolo bronzo e del bastone bianco. In caso contrario, se la legge è veramente uguale per tutti, credo che per i gravissimi reati commessi dai due compagnoni e dal socio di maggioranza, vadano severamente puniti con la custodia cautelare in carcere che non debba essere riservata soltanto a chi scrive.


L’ULTIMA ANNOTAZIONE

Dispiace che il reggino presidente del Consiglio regionale, IRTO, i cosiddetti onorevoli e soprattutto il presidente della Giunta, OLIVERIO, non intervengano nella qualità di soci finanziari per salvare lo storico scalo reggino. Se poi, costoro si dedichino solamente a zappare i loro schifosi orticelli, facciano pure. Prima o dopo la magistratura interverrà per fare pulizia finanche della puzza di ‘ndrangheta che si respira all’interno di palazzo Campanella.

Rifletti, popolo bue!


Continua dagli anni precedenti.

Francesco Gangemi



 
 
 

Comments


bottom of page