IBAM/ISMA COSENZA
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- 15 dic 2016
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ROMA ALLEGATO1 COSENZA – IBAM/ISMA – LA MAMMA DELLE MAMME DI TUTTE LE TRUFFE
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04017 SENATO
Camera dei Deputati
Legislatura 17
ATTO SENATO
Sindacato Ispettivo
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA : 4/04017 presentata da ESPOSITO GIUSEPPE il 21/05/2015 nella seduta numero 455
Stato iter : IN CORSO
COFIRMATARIO
GRUPPO
DATA
FIRMA
AUGELLO ANDREA
AREA POPOLARE (NCD-UDC)
21/05/2015
Ministero destinatario :
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
MINISTERO DELLA SALUTE
Delegato a rispondere : PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI , data delega 21/05/2015
Attuale Delegato a rispondere :
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI , data delega 12/06/201
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04017 SENATO
TESTO ATTO
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-04017
presentata da
GIUSEPPE ESPOSITO
giovedì 21 maggio 2015, seduta n.455
Giuseppe ESPOSITO, AUGELLO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione, della salute e dell'economia e delle finanze - Premesso che:
gli "Istituti di Santa Maria in Aquiro", di seguito "ISMA", sono un'istituzione pubblica di assistenza e beneficenza (IPAB) regolata dal proprio Statuto organico, oltre che dal decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207, con personalità giuridica pubblica e sede in Roma;
l'Ipab ISMA ha lo scopo di assistere orfani di minore età, al fine di avviarli ad un mestiere o ad una professione, ospitare e assistere minori, disagiati o meritevoli, garantendo loro il sussidio e
l'assistenza necessari a conseguire adeguata formazione al lavoro, favorire l'istituzione di comunità che possano ricreare nel minore l'ambiente tipico della famiglia e fornire un sostegno economico direttamente alle famiglie che si trovano in condizioni di acclarata povertà, per consentire ai minori
la formazione e l'istruzione necessarie a garantire il loro inserimento nella società; erogare borse di studio per i giovani al fine di offrire loro un aiuto per il proseguimento degli studi universitari o di specializzazione; ospitare ed assistere persone anziane, mediante l'istituzione di servizi aperti e residenziali;
a tal fine, gli ISMA, rappresentati dal Comune di Roma, dalla Provincia di Roma e dalla Regione
Lazio, lanciano un'ampia piattaforma di dialogo, di confronto e di collaborazione con le realtà pubbliche e private presenti sul territorio nazionale per costruire e consolidare una rete di sinergie strategiche;
considerato che a quanto risulta agli interroganti:
l'attuale gestione dell'ISMA è oggetto d'indagine da parte di più autorità giudiziarie così come si evince dalle notizie apparse sui media nei mesi scorsi. Sono 9 le persone indagate dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio nell'inchiesta sulla gestione del ricco patrimonio immobiliare degli Istituti di Santa Maria in Aquiro; appartamenti, ville e negozi nel cuore di Roma sarebbero stati dati in locazione a prezzi di favore. Lo scopo istituzionale dell'Ipab è quello di prestare assistenza socio-sanitaria e beneficienza a minori e anziani emarginati, nei fatti però i membri del precedente consiglio di amministrazione, la «beneficienza» sembrano anche concesse a chi non ne avrebbe bisogno. Gli indagati «previo accordo e in concorso tra loro (si legge nel capo d'imputazione) intenzionalmente procuravano a soggetti non ancora identificati, un ingiusto vantaggio patrimoniale consistente nell'assegnazione in locazione di appartamenti dell'Isma»;
lo scorso 15 aprile 2015, gli uomini del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza avrebbero effettuato una serie di perquisizioni nella sede dell'Isma e alla Regione Lazio, in via Rosa Raimonda
Garibaldi, dove si trova l'ufficio di Guido Magrini, ex presidente degli Istituti di Santa Maria in Aquiro e attualmente dirigente della direzione regionale Politiche sociali. Insieme a lui sarebbe indagato
Salvatore Doddi, all'epoca vice presidente, Carlo Testa, consigliere di amministrazione, e l'ex segretario generale Maria Capozza. Iscritti nel registro degli indagati ci sarebbero anche 4 consulenti
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dell'Isma (Giacomo B., Patrizia B., Fabrizio P. e Claudio P.), e soprattutto c'è il commercialista Paolo Oliverio, «soggetto estraneo all'Isma (si legge nel decreto di perquisizione firmato dai pm Giuseppe
Cascini e Paolo Ielo) ma che esercita una notevole influenza sui componenti del cda al punto da orientarne le scelte di gestione del patrimonio dell'ente»;
l'indagine nasce infatti da un procedimento che ha riguardato Oliverio, già condannato a due anni e cinque mesi in appello nell'ambito dell'inchiesta sul sequestro per diverse ore di due sacerdoti Camilliani, affinché non partecipassero alla nomina del superiore dell'Ordine. Proprio nell'ambito di
2 perquisizioni a carico del commercialista, effettuate il 5 novembre 2013 e il 31 gennaio 2014, era stata rinvenuta e sequestrata una copiosa documentazione (anche informatica), riconducibile ai suoi rapporti con l'Ipab Santa Maria in Aquiro. Oliverio avrebbe locato 2 appartamenti in via del Babuino di proprietà dell'Istituto, uno intestato a suo nome e uno di una società a lui riconducibile. Uno dei quali l'avrebbe subaffittato a un parrucchiere, che ha trasferito lì il suo atelier. Nelle perquisizioni,
i finanzieri hanno sequestrato tutto il materiale che riguarda l'assegnazione degli immobili di pregio dell'Isma nella gestione 2009-2013, le modalità con cui sono stati assegnati gli incarichi di consulenza e l'elenco degli acquisti di beni e servizi fatti con le amministrazioni pubbliche. Anche la procura della Corte dei conti del Lazio sta indagando sull'Isma. Ci sarebbero 4 fascicoli attualmente aperti dai pubblici ministeri contabili: sulla gara per la locazione di un appartamento in piazza
Navona; sul conferimento di un incarico di consulenza; sui lavori di restauro dell'immobile di via della Guglia 69, dove c'è la sede legale dell'istituto, e la realizzazione di un asilo nei locali occupati in via esclusiva dal Senato; infine, sulla mancata restituzione all'ente di una scatola metallica contenente preziosi trovata dal proprietario durante i lavori di ristrutturazione di un appartamento in via del Babuino 107;
lo scorso marzo, inoltre, la Direzione investigativa antimafia avrebbe sequestrato 2 immobili dell'ISMA, in pieno centro, in quanto condotti in locazione, attraverso schermi societari, dal boss della 'ndrangheta calabrese Salvatore Lania;
sul patrimonio immobiliare non c'è a giudizio degli interroganti limpidezza e traspare un chiaro interesse a far sprofondare economicamente nel baratro le Ipab per svendere un patrimonio di prestigio e tutto ciò è inaccettabile, anche perché sta venendo meno il loro scopo benefico. Come enti controllati, la Regione Lazio è la prima responsabile di un immobilismo che non può essere più giustificato. Bisogna far presto chiarezza sulla vicenda e sui provvedimenti che nell'immediato si intendono adottare per riconsegnare ai cittadini i principi di legalità e di rispetto delle mission sociali all'intero settore;
sull'argomento, tra febbraio 2014 e marzo 2015, sono state presentate anche 3 interrogazioni al
Consiglio Regionale del Lazio, dirette al presidente Zingaretti e all'assessore delle Politiche Sociali, che non hanno avuto alcun esito;
considerato, inoltre, che a quanto risulta agli interroganti:
nella pianta organica dell'IPAB è previsto un solo dirigente che sino al marzo 2014 ha svolto le mansioni di segretario generale. Nel 2013 il dirigente dell'IPAB si è premurato di dare incarico ad una società esterna per procedere ad una verifica di conformità delle procedure alla normativa anticorruzione (cosiddetto "Security risk assessment"). L'avvio di tale procedura ha costituito il punto di partenza di una procedura con cui, a parere degli interroganti, è iniziata l'illegittima sostituzione del segretario generale;
nel mese di aprile del 2014 è stato nominato un nuovo segretario generale "esterno" all'ISMA. Su tale nomina pende un ricorso al TAR e uno dinanzi al giudice del Lavoro, pertanto la nuova figura non risulta, ad oggi, ancora contrattualizzato; in più, la nomina sembrerebbe avvenuta in aperto contrasto
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con quanto disposto dall'art. 15, del decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, in quanto della stessa non è stata data alcun tipo di pubblicità;
nel curriculum del nuovo segretario generale non risulta esserci alcuna esperienza che possa essere attinente e spendibile nel settore dell'assistenza e della beneficenza. Inoltre, la sua nomina sembra sia stata fatta al di fuori di ogni evidenza pubblica, in contrasto con la normativa di riferimento di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001 ed anche con la recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 35 del 2015 in cui si ribadisce che "nessun dubbio può nutrirsi in ordine al fatto che il conferimento di incarichi dirigenziali nell'ambito di un'amministrazione pubblica debba avvenire previo esperimento di un pubblico concorso (…). L'elusione (...) determinerebbe anche un vulnus al principio del buon andamento, con ulteriore lesione (...) degli articoli 3 e 97 della Costituzione (...) in relazione ai principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa";
inoltre l'ente richiedente, ossia l'ISMA, essendo il nuovo segretario generale un consigliere della
Corte dei conti di nomina politica, avrebbe dovuto inoltrare la richiesta al presidente della Corte, affinché venisse disposto il passaggio in fuori ruolo dello stesso. Ebbene, la suddetta richiesta, anziché essere inviata dall'ISMA, è stata inviata dal presidente della Regione Lazio;
durante il suo periodo di competenza, il nuovo segretario generale avrebbe bandito gare soltanto ad inviti, senza fornire alcun tipo di evidenza pubblica alle procedure; avrebbe dimostrato, ad avviso dell'interrogante, un'evidente negligenza nel momento in cui non ha posto in locazione diversi immobili del centro storico, a tal punto che intere palazzine di proprietà dell'ISMA, situate nel centro storico di Roma, (ad esempio, Piazza Navona, Via dei Pastini, via del Seminario, via della Guglia
e via della Scala), risultano non locate o condotte da molti inquilini, spesso morosi. Lo stesso, nonostante la situazione di disavanzo dell'ISMA, avrebbe approvato una nuova pianta organica che prevede il raddoppio dei dipendenti e dei ruoli dirigenziali, causando un aumento sproporzionato dell'attuale spesa per il personale. Il tutto, pare, senza una valida motivazione fondata su reali esigenze dell'ente e senza alcuna indicazione della necessaria copertura finanziaria. Insomma, il suo ruolo ed operato non ha portato alcun vantaggio alla gestione dell'ISMA, la cui gestione si sarebbe aggravata di ulteriori e non irrilevanti costi. Il consiglio di amministrazione ISMA ha approvato per la prima volta nella storia dell'ente un bilancio con un disavanzo di oltre 400.000 euro;
inoltre, in poco meno di un biennio, la Corte dei conti avrebbe nominato un proprio dipendente fuori ruolo all'IPAB ISMA, all'IPAB "Istituto Romano di San Michele", in Regione, quale capo di Gabinetto.
La Corte dei conti ogni anno chiede ampliamenti di organico, salvo poi collocare fuori ruolo i suoi consiglieri, affinché assumano incarichi "politici" negli enti. Ciò sembra in contrasto con i compiti precipui della stessa istituzione contabile, il cui lavoro dovrebbe essere indirizzato precipuamente al controllo e vigilanza contabile degli enti controllati o partecipati dalle amministrazioni pubbliche, e non quello di assumere incarichi negli enti.
Il sindaco Marino, cui spetta la designazione del terzo componente del consiglio di amministrazione ISMA, ha nominato come membro del consiglio di amministrazione, Flavio Conti, figlio del presidente dell'Organismo di revisione economico-finanziaria del Comune di Roma, Sergio Conti. Un controllore che favorisce in modo così evidente il suo controllato suggerirebbe la presenza di un evidentissimo conflitto d'interesse,
si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga opportuno convocare un tavolo interistituzionale con la Regione Lazio e il
Comune di Roma per sollecitare un controllo più pervicace sull'IPAB ISMA e per discutere i seguenti punti:
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le motivazioni per cui l'IPAB ISMA ha dovuto effettuare in via d'urgenza la nomina di un nuovo segretario generale, palesemente illegittima e senza posto in pianta organica, senza che il consiglio di Presidenza della Corte dei conti abbia osservato nulla in merito, prima di dare l'autorizzazione alla messa in fuori ruolo;
l'ipotesi che il consiglio di amministrazione dell'IPAB ISMA abbia ricevuto il mandato dai propri referenti politici di attuare un piano di dismissione del patrimonio immobiliare, che ha comportato anche la mancata locazione di numerosi immobili situati nel centro storico di Roma;
le motivazioni che hanno condotto al raddoppio della nuova pianta organica dell'ISMA, prevedendo ulteriori spese ingiustificate nonostante il bilancio dell'ente stesso sia in disavanzo, per la prima volta nella sua storia;
l'opportunità che il sindaco di Roma renda pubblico il fascicolo della designazione del consigliere dell'ISMA di spettanza del Comune di Roma, a seguito delle candidature raccolte con avviso pubblico
Prot. RA/17593 del 20 marzo 2014, rendendo noti i curricula di tutti i candidati e le motivazioni della scelta effettuata, che è palesemente in conflitto d'interesse;
l'opportunità di sottoporre alla verifica dell'ANAC l'esteso sistema di gestione degli immobili dell'ente; la valutazione del commissariamento dell'IPAB "Istituti di Santa Maria in Aquiro".
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A CURA DI FRANCESCO GANGEMI
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