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LOCRI (RC)-OMICIDIO FORTUGNO

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  • 14 dic 2016
  • Tempo di lettura: 14 min

INCIDENTE PROBATORIO

PARTE XI

Siamo sempre più convinti dell’innocenza dei MARCIANO’, condannati all’ergastolo per un omicidio non commesso. Questa è la nostra opinione e saremo in grado di renderla maggiormente accettabile. Fino al momento non risulta che i MARCIANO’ abbiano frequentato il bar Arcobaleno, dove si riunivano quei quattro sfaccendati in cerca di guai. Né fino a ora pare vi siano state intercettazioni telefoniche che possano in qualche modo coinvolgere i due ergastolani quali responsabili del grave fatto di sangue. Invece, di notte la famiglia è stata più volte soggette a perquisizioni anche in assenza dei familiari, e addirittura un parente ha riportato ai Carabinieri un cappuccio che evidentemente si era impigliato in qualche ferro della ringhiera che, se ben ricordo, protegge un piccolo pezzo di terreno attorno alla casa. Certo, il detective italo/calabrese Silipo, in atto imbrogliato con il dr Pennisi in un misero scontro giudiziario, ha fornito la prova regina percorrendo a velocità supersonica la strada da Mammola a Locri, nel rispetto della ricca semafarazione, in un tempo, a suo dire, compatibile che abbia consentito al ragazzo ergastolano, a portarsi sul luogo del delitto, estrarre la pistola, entrare nell’androne della scuola dove si svolgevano le primarie e le secondarie, sparare, colpire FORTUGNO senza che tutti quelli che gli stavano accanto avessero riconosciuto l’assassino. Ascoltiamo le indagini eseguite da GENCHI.

***

Gioacchino Genchi

TRIBUNALE DI ROMA -SECONDA SEZIONE PENALE

Procedimento n. 5033/09 r.g.n.r. e n. 3928/12 r.g. c/ GENCHI + 1 Istanza di astensione del Giudice Dott.ssa Maria Concetta Giannitti.

1. Con decreto di nomina del 9 giugno 2007, il Pubblico Ministero della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Dott. Mario Andrigo, ha conferito al Dott. Gioacchino Genchi un articolato incarico di consulenza tecnica nell’ambito del procedimento penale 6172/06 R.G.N.R. Mod. 21. L’approfondimento demandato al consulente, come risulta dalla documentazione informatica in sequestro, riguardava talune circostanze connesse all’imputazione di strage contestata all’appartenente della Polizia di Stato Francesco Chiefari con l’ordinanza di convalida del fermo del 23 dicembre 2006 del G.I.P. di Reggio Calabria, per il posizionamento di un ordigno esplosivo posto all’ingresso della Direzione Sanitaria dell’Ospedale Civile di Siderno, avvenuto il 14 dicembre 2006. L’indagine si estendeva a carico di un appartenente ai Servizi di Sicurezza, contattato dal Chiefari da una cabina telefonica nell’immediatezza dell’attentato.

Al procedimento e all’incarico di consulenza venivano inoltre acquisiti, per connessione oggettiva e soggettiva, gli atti e le risultanze (tabulati, intercettazioni, tracciamenti, ecc.) del collegato procedimento penale per l’omicidio del Dott. Francesco Fortugno, esponente politico del P.D. e Vicepresidente della Consiglio Regionale della Regione Calabria, ucciso a Locri nella tarda serata del 16 ottobre 2005.

Nel conferimento dell’incarico del 9 giugno 2007, denominato “664.CHIEFARI”, nell’indice delle consulenze del sistema informatico TESEO, all’epoca utilizzato dal Dott. Genchi, confluivano pure ulteriori acquisizioni eseguite dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nell’ambito di altri procedimenti per omicidio, armi, associazione mafiosa, attentati e altro, in vario modo collegati con l’attentato esplosivo alla Direzione Sanitaria dell’Ospedale Civile di Siderno del 14 dicembre 2006 e all’omicidio del Dott. Francesco Fortugno.


2. Sin dal conferimento dell’incarico, sulla base di talune risultanze emerse dalle prime acquisizioni dei tabulati, i magistrati della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria (Dott. Mario Andrigo e Dott. Marco Colamonici) avviavano un collegamento investigativo con il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Catanzaro Dott. Luigi de Magistris, all’epoca titolare del procedimento c.d. "Why Not"

(2057/06 R.G.N.R.).Il collegamento di indagine riguardava, in particolare, gli elementi emersi nelle indagini di Reggio Calabria e di Catanzaro nei confronti di un noto giornalista della locride, Paolo Pollichieni, e dei magistrati Alberto Cisterna (il cui nome è inserito nella lista testimoniale della difesa Genchi) e Francesco Mollace, dei quali erano già stati acquisiti e sviluppati dal Dott. Genchi i tabulati delle comunicazioni delle utenze da loro utilizzate nell’ambito del prcoedimento "Why Not", per fatti risultati anche di assoluto rilievo per le indagini della Procura

Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Ci si riferisce, in particolare, alla gravissima fuga di notizie sulla collaborazione con la giustizia.

Piazza Principe di Camporeale, 64 -90138 Palermo (PA) -Pbx 0916513236 –Fax0918772140 -Gsm 335238128.Codice fiscale: GNCGCH60M22C067N – Partita IVA 06011220826 – IBAN: IT32G0617504645000007797880 E-mail (posta elettronica certificata): gioacchinogenchi@registerpec.it -http://www.gioacchinogenchi.it di Domenico Novella (nato a Locri il 2 settembre 1976), che si era accusato dell’omicidio del Dott. Francesco Fortugno e di una interminabile serie di ulteriori reati, chiamando in correità i suoi complici. La fuga di notizie sul pentimento di Domenico Novella, come si ricorderà, ha fortemente compromesso le indagini della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ed è stato oggetto di una vibrata denuncia del Procuratore Nazionale Antimafia Dott. Piero Grasso, da cui sono partiti gli approfondimenti investigativi curati dalle Procure di Catanzaro e di Reggio Calabria, nell’ambito dei cennati procedimenti. Il dr Genchi, non menziona i complici anche se sembra abbastanza chiaro che il NOVELLA si riferisca ai frequentatori assidui del bar Arcobaleno. 3. Con l’avocazione del procedimento "Why Not" al Pubblico Ministero de Magistris e la successiva revoca dell’incarico di consulenza al Dott. Genchi (proprio mentre era intento a scrivere la relazione sull’esito dello sviluppo dei tabulati dei magistrati Alberto Cisterna e Francesco Mollace, oltre che di altri magistrati del Distretto giudiziario di Reggio Calabria), è stato di fatto impedito che potessero essere portate a conoscenza delle competenti autorità giudiziarie elementi di assoluta gravità emersi a carico dei due magistrati. Conferma di quanto sopra si è avuta anni dopo, quando, nel corso di alcune intercettazioni disposte dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sono stati fatti precisi riferimenti dai soggetti intercettatati su taluni elementi che la difesa del Dott. Genchi aveva riportato nelle memorie difensive depositate presso la Procura della Repubblica di Roma, riguardanti i due magistrati reggini e il responsabile del centro SISMI di Padova Massimo Stellato (indagato e perquisito nell’ambito del procedimento "Why Not", su decreto del Pubblico Ministero de Magistris). Tali riferimenti erano stati pure in parte riportati nel libro intervista “Il caso Genchi -Storia di un uomo in balia dello Stato”, di Edoardo Montolli, edito da Aliberti nel dicembre 2009, a cui i soggetti intercettati facevano riferimento nel corso delle loro conversazioni, come fonte delle notizie commentate e da loro integralmente confermate. Solo dopo queste casuali acquisizioni sono state riaperte le indagini nei confronti dei due magistrati e il Dott. Genchi, fino ai giorni scorsi, ha fornito la collaborazione richiestagli dai procuratori della Repubblica di Reggio Calabria e Catanzaro. 4. Per quanto attiene agli aspetti più essenziali sui quali si basa la richiesta di astensione del giudice Dott.ssa Maria Concetta Giannitti, dei quali il magistrato potrebbe già essere venuta a conoscenza, anche tenuto conto del suo comportamento manifestamente prevenuto in danno dell’imputato Genchi e delle sue ragioni difensive, si ha riguardo a quanto emerso dalle plurime discovery dei dati sequestrati al Dott. Genchi dal ROS di Roma, peraltro oggetto di ostensione nell’ambito dei rispettivi procedimenti penali nei quali sono stati conferiti gli incarichi di consulenza tecnica e di perizia. Ci si riferisce, in particolare, agli approfondimenti che il Dott. Genchi ha svolto sul conto del collaboratore di giustizia Domenico Novella e sui numerosissimi fatti reato collegati al richiamato incarico di consulenza tecnica della Procura Distrettuale Antimafia, denominato “664.CHIEFARI”, fra i quali il procedimento penale "Why Not", denominato “651.SALADINO”, da cui hanno avuto origine i fatti per i quali oggi Genchi e de Magistris sono imputati nel processo davanti al Tribunale di Roma, Seconda Sezione, di cui la Dott.ssa Giannitti è componente. Più in particolare, nell’ambito delle indagini sull’omicidio del Dott. Francesco Fortugno, è emerso che nelle fasi preparative ed esecutive del delitto, così come nei giorni successivi, Domenico Novella (divenuto poi collaboratore di giustizia), ha utilizzato la SIM della Wind 3207952339, attivata a suo nome e utilizzata sin dal 28 dicembre 2003. Con la stessa SIM Wind 3207952339, ad esempio, come risulta confermato dalla sentenza della Corte d’Assise di Locri, Domenico Novella si è mantenuto in contatto nello stesso giorno dell’omicidio con Antonio Alessio Scali (3926101527), Domenico Audino (3288693101), Bruno Piccolo (3280550399), Salvatore Ritorto (3298128891) e altri, fino alle fasi topiche dell’agguato, com’è stato dimostrato dallo sviluppo dei tabulati delle comunicazioni dei diversi protagonisti dei contatti telefonici. Alcune settimane dopo l’omicidio Fortugno (16 ottobre 2005), come confermato dagli sviluppi dei tabulati e dalle intercettazioni telefoniche, mentre si facevano più serrate le investigazioni degli inquirenti che dal 19 ottobre avevano intrapreso l’intercettazione della sua SIM Wind 3207952339 (vedi RIT. 1506/05, nel procedimento 2795/05 R.G.N.R.), Domenico Novella ha iniziato a utilizzare per i contatti con gli associati l’ulteriore SIM Wind 3200864429, appositamente attivata il 4 novembre 2005 allo scopo di dissimulare i servizi di intercettazione sulla precedente utenza, come confermato dalla fittizia intestazione dell’utenza a tale Gianluca Bevilacqua, nato a Siderno il 31 ottobre 1982. Di ciò si dà atto a pag. 64 della sentenza della Corte d’Assise di Locri del 7 giugno 2007 (all. 3), nella parte in cui, anche con riguardo, fra le altre, alla SIM Wind 3200864429, è testualmente riportato: «Come lo stesso NOVELLA ha ammesso, ancora in perfetta concordanza con PICCOLO, tutti i membri della cosca cercavano di sottrarsi ai controlli utilizzando schede intestate a soggetti terzi ...». In tale contesto di indagine, nell’ambito dell’incarico “664.CHIEFARI”, i Pubblici Ministeri di Reggio Calabria hanno chiesto al Dott. Genchi di approfondire ulteriori aspetti, anche con riguardo all’apparato cellulare (c.d. IMEI), nel quale dal 4 novembre 2005 era stata installata l’ulteriore SIM Wind 3200864429 di Domenico Novella, come si diceva nell’intento di dissimilare i propri contatti telefonici «con tutti i membri della cosca», attesa l’intercettazione dell’utenza cellulare (3207952339) utilizzata dal Novella in occasione dell’omicidio. Dallo sviluppo dei tabulati della SIM Wind 3200864429 di Domenico Novella, questa è risultata utilizzata con l’IMEI 353683003792300, corrispondente ad un cellulare Motorola, modello “V600”. Singolare è pure il fatto che l’utilizzazione di quel cellulare sia avvenuta a Roma (dal 4 al 14 novembre 2005), in una delle diverse trasferte nella Capitale, di cui ha pure riferito il collaboratore ai magistrati di Reggio Calabria (vedi pag. 103 e segg. della sentenza della Corte d’Assise di Locri del 7 giugno 2007, all. 3). Per queste ragioni il Pubblico Ministero di Reggio Calabria, sulla scorta della preventiva indicazione del consulente tecnico Dott. Genchi, con decreto del 25 giugno 2007 (all. 4), ha disposto, fra le altre 85 utenze ed IMEI, l’acquisizione presso tutti i fornitori dei servizi di rete dei tabulati delle comunicazioni eseguiti con il predetto codice IMEI 353683003792300 (come detto corrispondente al cellulare Motorola, modello “V600” utilizzato a Roma dal Novella dal 4 al 14 novembre 2005) e con tutte le SIM utilizzate con il predetto codice IMEI, prima e dopo l’utilizzazione con la SIM Wind 3200864429 accertata in uso al Novella, come confermato dalle intercettazioni disposte sulla medesima SIM Wind con il RIT 1680/05 mentre il Novella si trovava a Roma (vedi IMEI al n. 81/85 dell’elenco, a pag. 8/9 del decreto del P.M. del 25 giugno 2007,all. 4). All’esito dell’acquisizione e dello sviluppo dei tabulati dell’IMEI 353683003792300 è emerso che lo stesso apparato cellulare GSM Motorola, modello “V600”, utilizzato da Domenico Novella, era stato utilizzato con diverse altre SIM di vari gestori, fra i quali l’utenza 3383360165, attivata l’1agosto 2001 e intestata a tale Riccardo Tropiano, nato a Melito Porto Salvo il 10 novembre 1966 edomiciliato in Marina di Gioiosa Ionica (RC), Via Montezemolo n. 21. Dallo sviluppo dei dati di traffico acquisiti ed elaborati fino a quella dataè altresì emerso che la stessa SIM 3383360165, intestata a tale Riccardo Tropiano, oltre ad essere stata utilizzata con il cellulare con IMEI 353683003792300, poi utilizzato con la SIM Wind 3200864429 del Novella, era risultata in contatto dal 28-04-2004 al 01-02-2007 (75 contatti, di cui 13 in entrata e 62 in uscita) con una delle utenze cellulari (3385944998) di Francesco Chiefari, il principale indagato della strage, oggetto dell’omonimo incarico di consulenza“664.CHIEFARI”. Per questa ragione, nella prima relazione propositiva del 2 luglio 2007 (la n. 01, T01OX7), il Dott. Gioacchino Genchi ha segnalato al Pubblico Ministero l’esigenza dell’acquisizione dei tabulati, come può rilevarsi dallo stralcio dell’elaborazione riportato alla finca [53/174] (una per ognuna delle utenze proposte per l’acquisizione dei tabulati) di pag. 18/52 dell’all. 5. Con decreto del successivo 6 luglio 2007 (all. 6), in totale accoglimento della proposta del consulente, il Pubblico Ministero Distrettuale di Reggio Calabria ha disposto l’acquisizione presso tutti i principali gestori delle reti telefoniche dei tabulati delle comunicazioni delle 174 utenze e IMEI indicate dal consulente nella relazione propositiva n. 01 del 2 luglio 2007 (all. 4), fra le quali, nello stesso ordine della richiesta, l’utenza 3383360165, intestata a tale Riccardo Tropiano, indicata alla stringa [53/174] dello stralcio dell’elaborazione di pag. 18/52 dell’all. 5. E’ chiaro che l’attenzione del consulente Genchi, come dell’Ufficio del Pubblico Ministero, è stata indirizzata ad acquisire e approfondire gli ulteriori contatti telefonici che risultavano dallo sviluppo del codice IMEI del cellulare Motorola V600 utilizzato a Roma da Domenico Novella con la SIM Wind 3207952339, che aveva portato all’individuazione di numerose utenze di assoluto rilievo investigativo, fra le quali quelle in uso ad Audino Domenico (3288022974, 3288693101, 3292278148), Salvatore Dessì (3391528352, 3483126242), allo stesso Domenico Novella (3292278149) e altri, dei quali ampiamente si tratta nelle sentenze di merito già rese nei vari gradi di giudizio per l’omicidio del Dott. Francesco Fortugno e per gli ulteriori fatti-reato accertati a seguito della collaborazione del Novella. Al pari delle altre utenze, quindi, il Dott. Genchi ha elaborato e approfondito i contatti telefonici emersi dall’acquisizione dei dati di traffico delle comunicazioni della SIM 3383360165, intestata a tale Riccardo Tropiano, come detto utilizzata dal 14 settembre al 19 settembre 2005 con lo stesso cellulare Motorola V600 (IMEI 353683003792300) poi utilizzato a Roma da Domenico Novella dal 5 novembre al 14 novembre 2005. 5. Già da una prima elaborazione dei dati di traffico della SIM 3383360165, intestata a tale Riccardo Tropiano, sono emersi, fra gli altri, contatti telefonici con la SIM 3395724090 alla data del 29 settembre 2003. Si trattava, più in particolare, della registrazione di due SMS inviati alle ore 16:38:49 del 29 settembre 2003, poco dopo il transito del cellulare intestato al Tropiano nell’entroterra laziale, nei pressi della provincia di Latina, prima di raggiungere la Campania e poi, in serata, la Calabria, come si evince dalla localizzazione nei pressi di Gioiosa Marina, alle 20:42:16. Il cellulare, dopo essere stato localizzato nella mattinata nell’entroterra laziale, si era spostato a Roma, da dove aveva ripreso a spostarsi in direzione Sud dopo il contatto telefonico delle 13:55:03, eseguito nei pressi della Stazione “Termini” (vedi all. 7). Accertato che si trattava di una SIM della TIM, come per le altre utenze il Dott. Genchi (con l’ausilio dei collaboratori della C.S.I. S.r.l. -Centro Servizi Informatici) ha richiesto le informazioni commerciali alla TIM sugli intestatari storici dell’utenza 3395724090, al fine di individuarne l’intestatario alla data del 29 settembre 2003, con la richiesta inoltrata alle ore 18:27:10 del 22 ottobre 2007, con il protocollo elettronico n. 21904, riferito all’incarico “664.CHIEFARI”. Con elaborazione del 31 gennaio 2008 (all. 7) la TIM ha comunicato che la SIM 3395724090 era stata attivata il 17 dicembre 1998 presso il dealer TIM di Roma “Telematica e sicurezza srl” di Via Catanzaro n. 4 e da allora intestato e ricaricato, anche presso diversi istituti bancari (Banca di Roma, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Carime, Rolo Banca, Banca Monte dei Paschi di Siena, ecc), con strumenti di pagamento di tipologia altamente individualizzante, da un soggetto di sesso femminile identificato all’atto della stipula del contratto d’utenza in “GIANNITTI Maria Concetta, nata a Fondi il 21/06/1966” (vedi pag. 1/21 dell’all. 8). Eseguita l’identificazione dell’intestatario dell’utenza, come risulta dai dati in sequestro, grazie al “ruolo di anzianità dei magistrati italiani, con generalità, incarichi e sede”, registrato nel file “W0002B.pdf” dei dati in sequestro, il Dott. Genchi ha accertato che si trattava dell’omonimo magistrato, avente numero di ruolo “D/2838”, nominata con D.M. del 28 luglio 1998, che almeno fino alla data del 9 febbraio 2005 (la data del ruolo) aveva svolto le funzioni di Giudice presso il Tribunale di Palmi. 6. Nel prosieguo della stessa consulenza tecnica e delle indagini collegate del procedimento per l'omicidio di Pasquale Simari, consumato a Gioiosa Ionica (RC), nei pressi della Piazza Vittorio Veneto, intorno alle ore 23:20 del 26 luglio 2005, già iscritto al n. 1671/05 del R.G.N.R. Mod. 44 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, trasmesso per competenza alla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e iscritto al n. 2401/07 R.G.N.R. Mod. 21 D.D.A., nel cui ambito il Dott. Genchi ha svolto altro incarico di consulenza tecnica denominato “577.OMICIDIO SIMARI”, sono state individuate ulteriori quattro utenze fisse e cellulari intestate e in uso a “GIANNITTI Achille, nato a Fondi (LT) il 04-10-1960” (vedi all. 8). Dagli approfondimenti in quel contesto svolti dal Dott. Genchi è emerso, intanto, che GIANNITTI Achille e GIANNITTI Maria Concetta, come sopra generalizzati, sono fratelli germani, in quanto figli dei coniugi GIANNITTI Mario, nato Lenola (LT) il 18 dicembre 1927 e di LABBADIA Erminia, nata a Lenola (LT) il 12 luglio 1927.Si è altresì accertato che la Dott.ssa Maria Concetta Giannitti era residente a Roccella Jonica alla data del 14 luglio 1987 e che il fratello esercitava la professione di Notaio in Gioiosa Jonica dal 6 maggio 1994. 7. A parte i numerosi e diversi contatti telefonici del Notaio Achille Giannitti con soggetti anche indagati del delitto di omicidio, oltre che di associazione mafiosa e reati in materia di armi di cui il Dott. Genchi si è occupato nella qualità di consulente tecnico dei Pubblici Ministeri di Catanzaro (tra cui il dott. Luigi de Magistris), Locri e Reggio Calabria (vedi all. 8, “Report delle ricorrenze di traffico e investigative delle utenze del Notaio Achille Giannitti”), dei quali si omette di riferire le risultanze rilevabili dai dati in sequestro per non compromettere il prosieguo delle indagini su episodi criminosi ancora coperti da segreto investigativo, di assoluto rilievo per gli accertamenti al tempo svolti dal Dott. Genchi, a supporto della presente richiesta sono i contatti telefonici emersi con la SIM 3383360165, intestata a tale Riccardo Tropiano, come detto utilizzata dal 14 settembre al 19 settembre 2005 con lo stesso cellulare Motorola V600 (IMEI 353683003792300) poi utilizzato a Roma da Domenico Novella dal 5 novembre al 14 novembre 2005 e già risultato in contatto con la SIM TIM 3395724090 intestata e ricaricata dalla Dott.ssa Maria Concetta Giannitti. A tal proposito si rinvia allo “Stralcio dei contatti telefonici fra la SIM 3383360165 intestata a Riccardo Tropiano e la SIM 337739860, intesta al Notaio Dott. Achille Giannitti”, all. 10, e al “Report dei contatti telefonici fra la SIM 3383360165 intestata a Riccardo Tropiano e l’utenza di telefonia di base 0964419810, intesta al Notaio Dott. Achille Giannitti, Viale Lazio n. 43, Gioiosa Ionica (RC)”, all. 11. 8. In tale contesto poco conta il valore indiziario delle risultanze cennate nei rispettivi procedimenti nell’ambito dei quali sono stati acquisiti, come il valore delle ulteriori risultanze degli ulteriori contatti telefonici del Notaio Giannitti sui quali si omette di riferire, anche con riguardo agli esiti di accertamenti di polizia giudiziaria, allegati ad informative, intercettazioni, ecc., registrati fra i dati in sequestro e acquisiti -si badi bene -in procedimento penale collegato a quello per cui è processo, denominato "Why Not". Il dato di rilievo è che il Dott. Genchi ha svolto, su delega e su richiesta dell’Autorità Giudiziaria, come risulta documentato in tempi assai antecedenti ai fatti per cui è processo, degli accertamenti invasivi in merito ai contatti e alle interazioni della Dott.ssa Maria Concetta Giannitti, del fratello Achille Giannitti e di altri suoi familiari, dei quali si omette di riferire. Tali accertamenti risultano registrati e documentati nei dati informatici in sequestro, dei quali la Dott.ssa Giannitti è in condizione di avere contezza o potrà avere contezza nel prosieguo del procedimento, anche con riguardo alle ulteriori risultanze dei contatti telefonici e degli accertamenti di polizia giudiziaria che per varie ragioni hanno coinvolto l’attività professionale del fratello. Copia dei sistemi informatici sequestrati al dr. Genchi il 13 marzo 2009 su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma nel presente procedimento, n. 5033/09 r.g.n.r., è stata sottoposta a consulenza tecnica espletata dal dr. Massimo Bernaschi (testimone della difesa Genchi in un primo momento incredibilmente non ammesso dal Tribunale procedente), che ha riferito al riguardo alla Procura della Repubblica. Non si può escludere, dunque, che i dati relativi alla dr.ssa Maria Concetta Giannitti e al di lei fratello Achille Giannitti, presenti nei sistemi sequestrati a Genchi e tuttora esistenti in copia nel fascicolo del P.m. (e sui quali dovrà vertere l’istruttoria dibattimentale), possano già essere stati conosciuti dal consulente tecnico del P.m. e dallo stesso P.m., cosicché in ipotesi non si può nemmeno escludere che anche la Dott.ssa Maria Concetta Giannitti possa essere stata informalmente messa a conoscenza di tali risultanze sul suo conto e ancora di più sul conto del fratello, Dott. Achille Giannitti, Notaio in Gioiosa Ionica, e abbia così potuto mutuare o possa mutuare un’inclinazione ancora più negativa nei confronti del Dott. Genchi di quella che ha già ampiamente palesato, anche con ostentazione di gesti e di espressioni, nel corso delle udienze del 17 e del 24 aprile u.s.. Per queste ragioni, valutato e apprezzato quanto sopra con la massima obiettività, si ritiene doveroso invitare la Dott.ssa Maria Concetta Giannitti ad astenersi dal prendere parte al presente procedimento quale membro del Collegio giudicante per gravissime ragioni di convenienza ex art. 36 comma 1 lett. h) c.p.p.. Ciò, naturalmente, ove non dovesse essere accolta l’istanza di ricusazione dell’intero Collegio, per le gravi e palesi manifestazione di ostilità e inimicizia che tanto la Giudice Giannitti personalmente e quindi l’intero Collegio hanno manifestato nei confronti dell’imputato Gioacchino Genchi. A tale istanza di ricusazione vengono per doverosa informazione allegati il presente atto e i documenti a questo a loro volta allegati. Palermo, 26 aprile 2012. Gioacchino Genchi. Procura speciale Il sottoscritto Gioacchino Genchi, nato a Castelbuono (Palermo), il 22 agosto 1960, residente in Palermo, Piazza Principe di Camporeale, n. 64, imputato nell’ambito del procedimento penale n. 5033/09 r.g.n.r. e n. 3928/12 r.g.dib., pendente dinanzi al Tribunale di Roma, Seconda Sezione Collegiale, per il reato previsto e punito dall’art. 323 c.p.p., con prossima udienza dibattimentale fissata per il 21 maggio 2012, con il presente atto conferisce all’Avv. Fabio Repici del Foro di Messina, già nominato in atti, procura speciale ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 38 c.p.p., affinché provveda al deposito della presente istanza di astensione della Giudice Dott.ssa Maria Concetta Giannitti, componente il Collegio della Seconda Sezione penale del Tribunale Roma nel procedimento in epigrafe indicato. Palermo, 26 aprile 2012. Il difensore, Avv. Fabio Repici, nel sottoscrivere il presente atto, anche per autenticazione della firma che precede, apposta in sua presenza, comunica sin d’ora, ad ogni effetto di legge, di proporre l’istanza di astensione che precede. Palermo, 26 aprile 2012. Avv. Fabio Repici

***

Al prossimo.

XI/CONTINUA.

Francesco Gangemi


 
 
 

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