AEROPORTO "FU TITO MINNITI" REGGIO CALABRIA
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- 8 dic 2016
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GRAZIE AL PERSONALE CHE PUR SENZA CONTRATTO E SENZA RETRIBUZIONE CON ORGOGLIO EVITA LA CHIUSURA DELLO SCALO

Tre curatori di alto livello. Dei quali due provenienti dall’altro mondo e uno di Messina che opera egregiamente anche in questa città fantasma. Dopo la dichiarazione di fallimento, sancita dal Tribunale di RC e non la bancarotta fraudolenta, il personale non è retribuito ed è svincolato dal contratto di lavoro. Mi spiego. I Curatori durante un incontro con le OO.SS. affermano che l’esercizio provvisorio concesso dal Giudice Delegato per Loro non è ancora attivato riguardo il personale dipendente e reputano sospesi i contratti lavorativi degli stessi. Secondo questa “teoria”, i dipendenti se vogliono vanno a prestare la loro opera indispensabile per fare atterrare e partire gli aerei, altrimenti possono rimanere a casa o entrare e uscire quando vogliono giacché non sono sottoposti ad alcun controllo e non retribuiti. In sostanza, si dovranno inserire nel fallimento come avrebbe già fatto l’avvocato dottor CALARCO per la modica somma di € 500.000,00. Se invece le OO.SS. danno la loro disponibilità per il licenziamento di circa venti unità, mi pare di aver capito che i tre curatori sarebbero disposti a retribuire il personale restante. Fa rabbia il comportamento anomalo e strafottente dell’ENAC, che in una situazione di grave pericolo per i passeggeri ove i coraggiosi dipendenti dovessero starsene in casa, non si adoperino a legittimare la situazione i cui due responsabili, che hanno rubato, falsificato bilanci, smarrito centinaia di fatture e il socio di maggioranza sul quale ricade la responsabilità morale e penale del dichiarato fallimento, passeggiano allegramente senza darsi pensiero fin quando il Procuratore Aggiunto, dr Dominijanni, non assumerà una posizione giusta quanto severa nei loro confronti. L’illustre personaggio signor MARFISIO, direttore dello Scalo di Reggio e Lametia, dovrebbe, uso il condizionale, impegnarsi seriamente a sollecitare l’ENAC a concedere la gestione alle società che hanno presentato la loro offerta. Illustre MARFISIO, si rende conto che lo scalo se non fosse per la generosità del personale avrebbe chiuso battenti? Chi dà da mangiare ai figli di questi dipendenti che lavorano senza contratto e senza essere pagati? Giudice, dr.ssa Asciutto, forse non sarebbe giusto che anche Lei, che non ha assieme ai suoi colleghi dichiarato la bancarotta fraudolenta, intervenga nei limiti che la legge Le consente per salvare il salvabile? Mi chiedo: in quale suburbio siamo costretti a sopravvivere? Perché il signor presidente della Regione non rimedi a versare quella somma di novecentomila euro che ha sbandierato? Si dimetta, signor presidente, invece d’inaugurare il centro di cardiochirurgia della morte. Siamo stanchi dei suoi, presidente, bla, bla, bla (se va l’accento sulla “a” glielo metta lei, presidente), che mattina, pomeriggio e sera gli stupidi sono costretti ad ascoltare in tutte le televisioni locali. Per favore, non perdiamo l’ultimo straccio rimasto a questa città dimenticata da Dio! Francesco Gangemi
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