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PAPA FRANCESCO

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  • 23 nov 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Papa Francesco chiude la porta Santa di San Pietro

Si è concluso il Giubileo straordinario della Misericordia. Davanti a 70mila fedeli e alle telecamere di tutto il mondo Papa Francesco, domenica 20 novembre nella solennità di Cristo Re al termine di una breve orazione e dopo essersi soffermato per qualche minuto in preghiera, ha chiuso la Porta Santa nell'atrio della Basilica Vaticana. Bergoglio, prima del rito, ha salutato la delegazione italiana: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi accompagnato dalla moglie Agnese. Il Pontefice ha ricordato che il regno di Dio non è come i regni e i poteri del mondo. Cristo non cede alla "tentazione di scendere dalla croce", ha dichiarato il Papa. "Siamo chiamati - ha spiegato Francesco - a lottare contro questa tentazione, a fissare lo sguardo sul Crocifisso, per diventargli sempre più fedeli. Quante volte invece, anche tra noi, si sono ricercate le appaganti sicurezze offerte dal mondo. Quante volte siamo stati tentati di scendere dalla croce. La forza di attrazione del potere e del successo - ha sottolineato il Pontefice - è sembrata una via facile e rapida per diffondere il Vangelo, dimenticando in fretta come opera il regno di Dio. Quest'Anno della misericordia ci ha invitato a riscoprire il centro, a ritornare all'essenziale". Nella lettera che conclude il Giubileo "Misericordia et Misera" Bergoglio ha confermato la facoltà a tutti i preti di assolvere coloro che si sono macchiati del peccato di aborto: sia la donna, sia chi ne condivide la decisione, sia il personale medico e paramedico che pratica l’intervento. Mons. Fisichella ha affermato che il Codice di diritto canonico verrà rivisto per includere questa decisione papale che è già in vigore. Il Papa non ha voluto con ciò dare un giudizio meno severo sull'aborto. "Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote pertanto si faccia guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione", ha spiegato Bergoglio.

Giulio Lugarà


 
 
 

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