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LAUDONIO

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  • 19 nov 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

LE ACCUSE DEL PENTITO MANTELLA ALL’EX PROCURATORE DI VIBO VALENTIA

LAUDONIO CONDANNATO

Calabria. Il pentito Mantella Andrea, interrogato dalla dr.ssa Manzini della DDA di CZ, si confessa e descrive con dovizia di particolari le collusioni tra cosche mafiose, Laudonio, ex procuratore della Repubblica, e Forze dell’Ordine. Non comprendo perché l’attuale Capo della Squadra Mobile di Palermo, prima in quel di Vibo, mi definisca pazzo poiché scrivevo in maniera molto pesante sul colluso procuratore collegato alla cosca Mancuso, a tutela dell’onorabilità dell’Ordinamento Giudiziario e dei cittadini perbene. RUPERTI, definisce pazzo il signor Gioacchino Mattiolo perché vuole lavorare e non condivide le mascalzonate della famiglia Basile. Punto di domanda: siamo pazzi noi e sono vigliacchi quelli che tacciano pur sapendo e che coprano i Laudonio e i Basile? Ascoltiamo Mantella: “… con Capannì ci siamo incontrati nelle campagne di Vena Superiore, mi disse che sia Luni MANCUSO detto “Vetrinetta”, che noi chiamiamo LAUDONIO perché era intimo amico del Procuratore LAUDONIO, sia lo zio Giovanni MANCUSO che lo zio MANCUSO Antonio avevano chiesto il motivo di quanto accaduto, dicendo di lasciare le cose come stanno, che era un ragazzo, che più in là ci saremmo chiariti; io gli dissi che per me non c’era problema ma in realtà loro cercavano di rassicurarmi per non guardarmi, anche se in realtà mi volevano colpire OMISSIS so della vecchia amicizia tra Scarpuni e Saverio RAZIONALE perché da noi si dice della “Caddara”, della quale facevano parte, quando i MANCUSO erano indiscussi, Raffaele FIAMMINGO, Peppone ACCORITI, Saverio RAZIONALE, Giuseppe MANCUSO detto MBROGGIA e Rosario FIARÈ (quest’ultimo in una cena hanno ubriacato l’ex consigliere regionale GIAMBORINO e poi lavato con una pompa, e se non mi sbaglio i Carabinieri, hanno, in sede di sopralluogo, trovato LOIERO in casa loro con bigliettini di propaganda NDR), ovvero colui che comanda San Gregorio

OMISSIS… “. A pagina sette “MANTELLA: “io a Lumi MANCUSO, detto Vetrina, lo

chiamavo LAUDONIO, ma tutti sapevano che lui era considerato un po’ il PROCURATORE DELLA MAFIA, nel senso che cercava di ottenere informazioni e contatti con POLIZIOTTI E ALTRI APPARTENENTI ALLE FORZE DELL’ORDINE”.

Siamo ancora alle prime battute, immagino che tra un paio di mesi accadrà l’imprevisto.

A presto, limoni neri.

Francesco Gangemi


 
 
 

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