DOTTORE CAFIERO
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- 6 nov 2016
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DOTTOR CAFIERO LA SUA ESTERNAZIONE E’ DISDICEVOLE E ANDREBBE CENSURATA DAGLI ORGANI COMPETENTI. ECCOLA!

“…NON È POSSIBILE CHE DOPO ESSERE STATO IN CARCERE PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA L’AVV. PAOLO ROMEO SIA ANCORA IL BARICENTRO DI TUTTE LE INIZIATIVE ECONOMICHE DI REGGIO E DINTORNI. CHI È MARCHIATO CON UNA SENTENZA DEFINITIVA DEVE ESSERE ELIMINATO DAL CONSESSO CIVILE”.
Personalmente Le confermo, signor Procuratore, che se l’avv. Romeo, il sultano di Gallico, abbia commesso reati debba essere punito dai Giudici che dovranno applicare e fare rispettare la legge. Ciò chiarito, Lei signor Procuratore non può e non deve anticipare punizioni che non si discostino da quelle pronunciate dal Capo della Turchia. Il sultano ha subito un processo per un reato inesistente, come ha dichiarato un Giudice della Repubblica, con gli attributi. Infatti, il concorso non è previsto dalle norme codicistiche penali e tuttavia fa brodo e brodaglia. Personalmente, Le porto il rispetto perché Lei, signor Procuratore merita, quale espressione di un organo importante di uno Stato in via di liquidazione. Mi lasci dire che come uomo, Lei mi è antipatico. Signor Procuratore, ho consultato l’ultima edizione del signor Zingarelli, e ho letto che la “eliminazione” significhi uccidere. Allora, ammazziamolo così sarà definitivamente eliminato dal consesso civile. Sia chiaro che non sia una difesa alla persona, diversamente al principio Costituzionale della libertà di ciascun individuo. Infatti, i reati commessi, puniti, e scontati anche con la detenzione dovrebbero restituire il cittadino al consesso civile. Forse si rimane colpevoli a vita? Non si può sottacere che alle nostre latitudini s’è considerati ‘ndranghetisti per il reato di nascita. Non a caso, solo in questi ultimi mesi circa 1000 giovani hanno abbandonato questa Città disperata e senza futuro in cerca di fortuna altrove. L’imprenditoria, grazie alle interdittive antimafia, è stata eliminata tant’è che oramai possono appaltare solo le imprese che provengano dalle altre Regioni, ricorrendo, però, ai subappalti. Rimane a oggi indefinita la vera mafia. Quella strisciante che è annidata presso le Istituzioni pubbliche continuando a determinare le sorti di una città oramai denudata della propria dignità. Tale mafia è quella che forse sta combattendo il PM dott. Giuseppe Lombardo, al quale auguriamo che presto possa ricoprire il posto di Procuratore Aggiunto. Infine, mi chiedo come mai i personaggi che abbiano rubato nel porcile SOGAS, non solo sono a piede libero addirittura il dottore avvocato pare si sia inserito nel fallimento. LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI. QUASI. Ricordo che le mafie sono figlie legittime della corruzione. E non viceversa.
Con referenza, Francesco Gangemi
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