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LA SANTELLI E L'INUTILE SUO "CERCHIO MAGICO"

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  • 1 nov 2016
  • Tempo di lettura: 2 min


Ho partecipato anch’io, con sincero entusiasmo, alla riunione del 21 ottobre promossa per discutere sul tema “Città metropolitana. Idee per far ripartire il territorio”, pensando che finalmente, dopo anni di ‘riposo’, si ricominciasse a fare politica. Non è stato così. Già in partenza si era visto che Nicolò che avrebbe dovuto, assieme all’on. Foti, introdurre i lavori aveva deciso di disertare i lavori. Sulla riunione infatti era intervenuta pochi giorni prima, a gambe tese, l’on Jole Santelli con una dichiarazione ai giornali con la quale informava che stava provvedendo a nominare gli organismi dirigenti per la provincia di Reggio Calabria senza alcun Congresso.


In pratica indebolendo l’iniziativa convocata da uno dei vicecoordinatori regionale, l’on. Nino Foti, e addirittura innescando, con la sua iniziativa, un meccanismo di telefonate per dissuadere molti a parteciparvi come se discutere di politica per far ripartire l’iniziativa sul territorio fosse un fatto estremamente negativo. Una brutta storiaccia che appalesa la concezione autoritaria della suddetta Coordinatrice e la sua inadeguatezza a ricostruire il Partito in Calabria.


Con questa iniziativa la signora Santelli affossa ulteriormente la voglia di far politica a quanti non ne possono più di Renzi, dei suoi annunci, della pressione fiscale, della mancata ripresa economica e della scandalosa situazione in cui versa l’intera regione calabrese. Il suo operare è addirittura diseducativo, soprattutto per i giovani, perché fa credere che con la politica si riduce tutto a nomine ed incarichi comunque realizzati, e legittima il fermento che si sta sviluppando in tutta la provincia, anche con minacce di abbandono, contro le iniziative senza respiro della signora Santelli.

Si ha infatti l’impressione che tutto non sia finalizzato a riprendere il rapporto con i cittadini da troppo tempo abbandonati, ma lo sia solo per realizzare sia la costruzione di una specie di ‘cerchio magico’ santelliano dal quale, ci si illude, possono dipendere le scelte elettorali. Ci crede Nicolò sperando, magari, di ottenere anche la quarta consiliatura regionale. Ma è assurdo che lo faccia lo stesso Cannizzaro che, essendo alla prima legislatura, difficilmente farà la seconda se Forza Italia vi arriverà letteralmente a pezzi.


Sono convinto che il confronto avviato insieme ai tanti amici che hanno partecipato all'incontro del 21 Ottobre scorso e le iniziative che verranno in seguito intraprese, possano segnare un punto di rottura rispetto a questa scellerata gestione del Partito e rappresentare una nuova partenza per quanti hanno ancora voglia di interpretare la politica come servizio per la nostra gente.


L’appello a fermarsi e riaprire il ragionamento politico è quanto mai necessario, ma è chiaro che Roma dovrà intervenire per bloccare la deriva sgretolatrice nominando un Commissario regionale adeguato e capace d’affrontare i problemi, che oggi sono venuti alla luce, portando il Partito alla scadenza congressuale della prossima primavera e permettendo il dispiegarsi da subito (finora non è stato fatto nulla salvo iniziative personali di alcuni ex dirigenti e di alcune Associazioni come Idea Calabria) del lavoro contro la cosiddetta riforma costituzionale dalla quale dipende la libertà e la democrazia nel nostro Paese.

Giovanni ALVARO


 
 
 

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