IL FALLIMENTO SCIALAPOPOLO DELLA SOGAS
- -
- 25 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min

A leggere alcuni quotidiani locali come al solito asettici, si rimane di stucco. Certamente riportano con disinvoltura alcuni stralci della sentenza emessa, come da prassi costante, contro il popolo bue di questa città senza futuro, dalla prima sezione dell’ufficio fallimentare, composta dal dr Giuseppe Campagna presidente, dalla dr.ssa Tiziano Drago giudice, dal dr Carmelo Asciutto Giudice relatore estensore. Leggerò con assoluta calma e con distacco la sentenza che già si presenta inaccettabile per via delle ruberie perpetrate ai danni della comunità. Parliamo di soldi pubblici, rubati con disinvoltura, e ricorrendo a metodi mafiosi ove si tengano presente, com’è giusto, le falsificazioni dei bilanci e il denaro illecitamente intascato sia dal CTU Carlo Alberto Porcino di casa nella sezione fallimentare, sia dal dottore avvocato Calarco. Scriviamo da anni delle porcherie che hanno imputridito la società di gestione dell’aerostazione su base documentale, eppure nonostante il doppio intervento della Guardia di Finanza, fino al momento i responsabili non sono stati neanche sfiorati dall’ala della legge. Che razza di città è questa? Ci aspettavamo argomentazioni realistiche specie dal dr Campagna. Non le abbiamo lette. Procuratore dr Giuseppe Lombardo, Le chiedo: vale la pena lavorare dalla mattina fino alle 22 sacrificando finanche gli affetti familiari quando alcuni risultati riferibili in particolare alla sezione fallimentare, utilizzino il condono nei confronti di quanti rubano soldi pubblici per poi magari cedere a tanti autorevoli, si fa per dire, magistrati, case alla Via De Nava, mobili preziosi d’antiquariato, autovetture nuove e quant’altro concede la divina provvidenza? Questa, procuratore Lombardo, è la mafia invisibile! I primi risultati provocati dalla sentenza già emergono dalle fogne di questa città disperata. Infatti, il dottore avvocato Vincenzo Calarco, pare si sia già inserito nel fallimento chiedendo l’astronomica somma di € 500.000,00. Se la notizia risponde al vero, la vergogna all’imbrunire saprà chi avvolgere. Per il momento termino e il pensiero mi porta alla mia ennesima carcerazione fino al novembre 2013, coronato finanche da continue perquisizioni, da misure cautelari a domicilio, e da alcuni mobili messi all’asta. Il 17 marzo 2014, il bravo professore Patanè, mi ha sottoposto a intervento a cuore aperto, non battente. Ora, non hanno più nulla da prendere giacché mi hanno portato sotto la soglia della povertà e provocato danni biologici alla mia adorata moglie e al mio adorato figlio. Scusate, cari lettori, lo sfogo. Le voci libere non trovano spazio in questa nostra italietta. Sono incazzatissimo, e ancora una volta mi chiedo: che razza di città è questa?
A presto.
Comments