LA CITTA' PERDUTA
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- 21 ott 2016
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Sono passati quasi tre anni da quando il cono d'ombra è andato via dalla Città del Nulla per sedere in Caput Mundi. A suo tempo ebbi a raccontare alcune perplessità riguardo al suo modo di gestire la giustizia, ovverosia la netta tendenza a proteggere il Modello Reggio e i suoi adepti. Da allora è trascorso il tempo giusto affinché fosse data una svolta a quel modo d’interpretare la giustizia. Consentendo il riscatto della Città e dei suoi cittadini.
In realtà le cose non sono andate secondo le nostre attese. Di Cittadini.
Forniamo a chi compete alcuni spunti sui quali riflettere.
A) E' proseguita la mattanza delle attività Commerciali e delle Imprese che garantivano dignità a centinaia di famiglie, in forza alle interdettive che, pare, abbiano trovato una preponderante applicazione solo nella Provincia Metropolitanizzata. A Palermo vi sono cento imprese interdette. La Città del Nulla supera tale limite pur con un rapporto di popolazione 10 a 1. Qualcosa non torna.
E' pur vero che la Città del Nulla da sempre è meta di colonizzatori. Dalle Università ai Compartimenti, eccetera. Mai, tali mercenari contribuirono a screditare un'intera popolazione. Questo non può essere accettato ed è necessario il risveglio della coscienza del Popolo Pio Bue.
Se l'interdettiva antimafia va applicata a scapito dei dipendenti onesti, non è chiaro come mai i magistrati che abbiano acquistato gli immobili dalle stesse imprese debbano restare indenni dal misfatto. Perché non applicare il sequestro o la confisca ex tunc a tutto il patrimonio realizzato con modi mafiosi?
B) Sono stati arrestati un ex consigliere Regionale e un Senatore della Repubblica. Non è stato ammanettato il loro Capo. Anzi. Gli è stato permesso di recarsi presso la Procura e dichiarare la sua posizione. L'operazione dei ROS è stata rivolta a un'ipotetica associazione segreta. Non al sacco di Reggio. Da cittadini, ci interessa più sapere dove sono andati a finire i soldi rubati dalle Casse Comunali in luogo di un'elencazione di nomi apparentemente organizzati per delinquere. Non sarebbe una novità, né può destare scalpore se la Città del Nulla o la Città di Roma sia in mano a un manipolo di farabutti. E' stato sempre così e resterà tale se le Magistrature operano per obiettivi politici. Eccezioni a parte. Non incolpate i cittadini se non denunciano o se tendono ad allontanarsi dalle Istituzioni.
C) Il caso SOGAS, ampiamente documentato da “IL DIBATTITO”, fornisce un quadro desolante di compromesso con le istituzioni. A qualunque livello. Abbiamo denunciato il default prima ancora che i libri arrivassero in Tribunale e prima ancora dell'interessamento della Guardia di Finanza. Due pubblici ministeri ci hanno detto che non potevano rincorrere i pettegolezzi. Forse i due togati farebbero bene, di mattino, a non guardare i blog e leggere con attenzione le denunce. Possiamo certamente affermare che noi, da cittadini, abbiamo fatto la nostra parte. La magistratura dei due togati potrà, se lo riterrà, recitare il mia culpa. Salvo imminenti nomination che spiegherebbero il disinteressamento del caso SOGAS.
D) Di recente, la Presidentessa della Commissione dell'Antimafia, ha accostato la mafia alla corruzione. Senza volere primogeniture, ricordiamo che da anni diciamo che la mafia è figlia legittima della corruzione. Mafia Capitale è stata uno degli ultimi esempi. Ricordiamo che i farabutti, in passato con la coppola, oggi con vestito e i pad delinquono dentro gli uffici pubblici dove assoldano a libro paga i funzionari e i dirigenti adusi alla mazzetta. In realtà lo Stato Itagliano combatte la corruzione attraverso la sola politica dello scontrino fiscale.
E) L'economia della Città del Nulla è basata su stipendi e attività (oramai poche) con partite Iva. Anche quest'anno, come in passato, i giovani emigrano in massa, mediamente mille ogni anno, in cerca di un futuro certo e dignitoso aldilà dei confini del belpaese. Nel giro di qualche decennio la popolazione residente avrà un'età media di sessant’anni. In realtà le potenzialità di questa terra sono elevate. Basti leggere quanto sostiene la Governante di Ryanair ovvero Calabria e Sicilia potrebbero attrarre circa 21 milioni di turisti l'anno. Nonostante, i pochi imprenditori rimasti, non interdetti, non sono disponibili a rischiare proprio perché (è voce quasi unanime), sembrerebbe esista un disegno volto a spogliare i cittadini della loro dignità, allontanandoli dalla terra natia. Dando spazio a chi?
Potremmo continuare ma non ne vale proprio la pena. Come già detto serve il risveglio della coscienza popolare, con netta presa di posizione dei propri diritti oramai calpestati a qualunque livello. Il Cittadino deve fare la sua parte mentre le Istituzioni devono operare entro i limiti della legge. Senza deliri di protagonismo a suon di "concorsi esterni" e interdettive fittizie.
Una volta i magistrati stavano chiusi negli uffici a risolvere indagini e perseguire reati. Oggi, assistiamo a un'inversione di tendenza. I magistrati sono diventati narratori, occupano gli spazi televisivi e le colonne dei giornali, mentre le indagini le conducono le trasmissioni “Quarto Grado” o "Chi L'ha visto". Scusate la franchezza. Questo è quello che pensiamo. Non è più possibile tollerare che il magistrato di turno si possa permettere il lusso di delegittimare un'intera città con l'obiettivo di diventare aggiunto o Procuratore. Analogamente, per i blogger della cosiddetta Antimafia, che si nutrono di finanziamenti sotto forma di consulenze.
Termino facendo osservare che nell’operazione Fata Morgana o come diavolo è denominata, sono stati elencati una serie di personaggi quali soggiogatori di un'intera classe cittadina. Non commento sul merito delle indagini svolte. Non posso sottacere che da circa quarant’anni c'è un imprenditore che fa il bello e il cattivo tempo. Amico (o socio) di quel politico che comprava la droga alla moglie con l'aereo di Stato e che ha chiesto sostegno elettorale al boss pentito, poi non più, Giuseppe Greco. Tale imprenditore, strapazzato per anni dalle colonne de IL DIBATTITO, non è mai stato sfiorato da un'indagine giudiziaria. Eppure, l'ultima operazione di CC è chiaramente lapalissiana. Nessuno poteva riuscire senza il consenso arcoto. Specie nella Grande distribuzione. Allora, se le cose stanno così, Il DIBATTITO sino a oggi ha errato, quindi, quell'imprenditore dovrebbe essere insignito della medaglia d'oro per la lotta alla criminalità quasi organizzata. E’ chiaro che vi sono magistrati onesti e seri, ai quali va la nostra stima.
Scusate l'ilarità.
Abele
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