Palermo (Sicilia) - 19 Novembre 2015. Youreporter.it Palermo: l'intoccabile Famiglia Basile. Ta
- Il Muratore
- 17 ago 2016
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In tutti questi anni mi sono improvvisato investigatore, facendo un ottimo lavoro e nulla togliendo agi addetti in tale attività, anche se spesso infastiditi dalla mia determinazione per far uscire fuori la verità'. Vorrei vedere loro al posto mio, come se la caverebbero. Comunque me ne frego! Tutto scivola con lentezza, insidia, e maniera pressante. Molti si sono cullati. Altri hanno cercato di fare apparire la mia situazione blanda, celando alcuni passaggi importanti della mia prima denunzia fatta al Magistrato di turno. Il quale avendo capito la mia situazione, mi assicurò che sarei stato tutelato. Nulla è accaduto. Anzi, sono stato trattato da chi a gestito le prime indagini, (Squadra Mobile di Palermo, sesta sezione) in maniera direi anomala. Preciso che non ho nulla contro la Polizia o altre forze dell'ordine che stimo, mi hanno però ancora di più esposto al pericolo rovinando la mia vita e soprattutto la mia famiglia. Di questo si devono vergognare! Spesso mi chiedo come fanno a guardare i loro figli negli occhi sapendo che hanno rovinato un onesto padre di famiglia per garantire un disonesto, corruttore che va avanti in tutti i modi. Mi riferisco alla famiglia Basile. Chi dovrebbe indagare non indaga. Chi dovrebbe tutelarmi non lo fa e sono lasciato in pasto a chi vuole ammazzarmi, per farmi fare la stessa fine di tutte quelle persone che si sono ribellate al sistema “MAFIOSO”, come se si seguisse scrupolosamente il copione di un film che si ripete continuamente. Le denunce fatte ai Basile da chi scrive, sono tante e, finalmente, ho completato il primo puzzle, dell'inizio DI QUESTA STORIA, DI QUESTO MIO CONTINUO CALVARIO. HO TROVATO IL TASSELLO MANCANTE. Tutto inizia per aver fatto il mio lavoro, per aver visto e sventato una MEGA RAPINA MILIARDARIA, METTENDO IN FUGA IL MALVIVENTE IL CUI VISO MI E' RIMASTO MEMORIZZATO. STESSA COSA PER CHI VOLEVA SPARARMI. FINALMENTE, QUEL VISO HA UN NOME E UN COGNOME, E TUTTO SI COLLEGA PERFETTAMENTE ALLE MINACCE SUBITE. E'UN AFFILIATO A FAMIGLIE DI UN CERTO SPESSORE MAFIOSO, ECCO PERCHE' REDARGUITO DAL FILIPPO BASILE, DA U ZIU CHE PIU' VOLTE MI HA MINACCIATO RICORDANDOMI CHE LA MAFIA VOLEVA LA MIA TESTA. I conti tornano, ma il colpo grosso, per la mia preparazione e il mio tempestivo intervento, gli è fallito. Perché' non mi hanno chiesto di questa rapina miliardaria? Se l'avessero fatto, se mi avessero mostrato le foto segnaletiche, questo malvivente sarebbe stato già in cella. Invece, hanno fatto tutt'altro book fotografico di miei ex colleghi che fanno parte di bande e appartenenti a famiglie mafiose. Il sistema interno dell'istituto di vigilanza più volte citato in questi anni, è marcio: basisti e rapinatori sono dentro l'azienda e indossano la divisa. Già, avranno pensato che volevo rubargli le indagini, cose che non mi interessava. Io lotto per il male che mi hanno fatto e continuo a non capire cosa importa alle forze di Polizia se io appartengo o non ai SERVIZI SEGRETI. Io non voglio medaglie o meriti, voglio tutto ciò che mi è stato tolto. Voglio che la verità che esca fuori. Quella verità fatta di connivenze tra guardie e malavita.
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