Palermo-Messina: sarebbe ragionevole l’intervento della Procura di Reggio Calabria su quella di Mess
- Francesco Gangemi
- 17 ago 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Nostra inchiesta giornalistica. PARTE TERZA. Il precedente articolo pubblicato da questa testata sulle gravissime interferenze penalmente apprezzabili della famiglia Basile sull’Istituto di vigilanza “Il Detective” di Messina, che ha destato sconcerto nell’opinione pubblica, presume che sarebbe ragionevole l’intervento della Procura di R. C. per competenza su quella Messinese. E’ chiaro che è una sommessa nostra valutazione poiché spetta al Procuratore della città del nulla decidere se intervenire o no. E’ comunque certo che la corruzione che travolge pezzi dello Stato non esclusa la magistratura messinese, inducucono le persone perbene a riflettere sulla malagiustizia a tutela dei poteri forti quali sono, come scriviamo da anni, quelli cui dispone l’intoccabile, prepotente famiglia Basile. Il titolare e i soci dell’Istituto di vigilanza “Il Detective”, sono massacrati con preoccupante disinvoltura, da alcune pezzi dello Stato che purtroppo lasciano nell’indifferenza il voltagabbana Angelino Alfano, che ha goduto non solo dei carri armati della scorta, anche delle guardie giurate offerte gratuitamente dalla famiglia Basile. La stessa apatia sembra non sfiori la sensibilità dell’attuale ministro della Giustizia. Ieri, 15 agosto, per qualche minuto ho ascoltato alla TV il discorsetto del voltagabbana e per qualche secondo ho riflettuto sulle baggianate di quest’uomo che mi auguro scomparisca presto dalla scena, diciamo, politica. E’ una vergogna, non più sopportabile la prepotenza e l’ingerenza e il sistema di corruttela della famiglia Basile, che oramai non conosce minimamente i confini della legge.
TORNO AI FATTI
Il denaro che il “Detective” dava ai vari ex generali e loro complici, non s’è in grado di stabilire che fine abbia fatto giacché non hanno pagato, ovviamente i generali, i tributi fiscali nonostante avessero la disponibilità finanziaria. Evidentemente i soldi ultimavano il loro sporco percorso nelle loro luride tasche. Non solo. L’Istituto “Il Detective”, nel corso gestionale manovrato dal generale Formisano e dai suoi sgherri, precisamente dal mese d’ottobre 2007 al giugno 2010, hanno scientemente distrutto gli appalti de “Il Detective” facendoli subdolamente e tacitamente trasferire alla KSM dell’intoccabile famiglia Basile. La quale imbrogliandosene delle leggi che regolano la materia in discussione, continua indisturbata a gestire in danno de “Il Detective” le sue commesse e nonostante qualche faccendiere sia imputato nel procedimento penale 3950/2007. Ricordo a me stesso che siamo nell’anno 2016.
L’ASSURDO
Indovina polo distratto chi è chiamato a pagare il dovuto allo Stato? Non la KSM! Il signor Galizia, soprattutto per quel lungo periodo in cui Formisano e i suoi accoliti gestivano allegramente nell’omertà delle istituzioni “Il Detective”. Tale assurda e inconcepibile situazione ha determinato insuperabili difficoltà economiche al signor Galizia Emanuele Corrado, da porlo in serie e insuperabili condizioni di non potersi difendere dagli avvoltoi. Come se non bastasse, il signor Galizia è vittima di un grave incidente stradale accorsogli nell’agosto dell’anno andato ed è ancora in cura presso il Policlinico di Padova. Orbene, il Galizia apparteneva alle Forze dell’Ordine e fu impegnato nella lotta alla mafia conseguendo ottimi risultati riconosciuti finanche dalla Procura di Messina. Egli è che personaggi abietti e senza scrupoli, per anni hanno fatto la cresta a “IL DETECTIVE”, tale da denudarlo da ogni risorsa economico/finanziaria e ancor più grave e inaccettabile privandolo con la forza della corruzione e della strafottenza degli appalti vinti trasferendoli all’intoccabile famiglia Basile, ovverosia alla KSM.
INCIDENTE STRADALE
A ciò si aggiungevano motivi personali di salute a causa di un gravissimo incidente stradale avuto nel mese di agosto dello scorso anno, per il quale, è tuttora in cura presso il Policlinico di Padova, per gravi patologie e, soprattutto, anche perché ne andava di mezzo il proprio decoro personale, giacché egli ha trascorso la sua vita professionale, quale ex appartenente alle Forze di Polizia, super impegnato nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Conseguendo grandi risultati riconosciuti anche dal Distretto della Procura di Messina e Provincia. Ora, a causa di personaggi abietti e senza scrupoli che per anni hanno lucrato sulla gestione della società privandola di ogni risorsa economica, e di tutti gli importanti appalti pubblici in essere, a favore di “società concorrente la K.S.M.”. Signor Procuratore di R. C., i vari Formisano e i suoi adepti, sostenuti a dovere dalla famiglia Basile, in tutti i processi civili hanno scaricato con vittoria le colpe sui signori Galizia e Daniela Corrado. Ai quali è addebitata la colpa d’aver in ogni modo essersi adoperati per salvare il salvabile de “Il Detective”. Questa è Giustizia? Quella è la giustizia che consente a tali indefinibili personaggi alla dipendenza della “famiglia” a rivestire ruoli importanti nella KSM? Questa è giustizia? Le cazzate che qualcuno nella perfetta buona fede voglia fare intendere che i giudici siano stati indotti a errori non giustificati, non possono minimamente essere prese in considerazione. Il giudice, non può e non deve essere indotto a sbagliare altrimenti che giudice è? Siamo in grado di documentare i fatti al momento opportuno.
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