Operazione "Reghion"
- Abele
- 15 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Fu Reggio Calabria. Non soffriamo di protagonismo né andiamo alla ricerca di primogeniture. Non possiamo sottacere che delle mazzette sul sistema idrico e delle fogne abbiamo ampiamente dato spazio da queste colonne pubblicando finanche i numeri delle delibere di affidamento (progetti e lavori), le imprese aggiudicatarie, e le somme sperperate dagli amministratori della Città del nulla.
Non c'è niente da plaudire. La magistratura ha fatto ciò che istituzionalmente le compete. Semmai, da elogiare sono gli uomini della benemerita Fedele nei Secoli che, con spirito di abnegazione e alta professionalità hanno permesso d’appurare accuratamente il meccanismo delle mazzette e gli altri sistemi corruttivi.
Nei tempi passati, quando questo giornale denunciava il sistema di corruttela del Comune del nulla, con nomi e cognomi, la magistratura dell'epoca confezionava pacchetti di accuse, false e infondate, per eliminare il suo Direttore Responsabile confinandolo in carcere.
Col senno di poi c'è da domandarsi se i vari CAMMERA e FORTUGNO, a quell'epoca, fossero funzionali agli appetiti di qualche PM o più. Viceversa dovremmo pensare che quella magistratura fosse orba da entrambi gli occhi.
Ruolo fondamentale nell'operazione dei CC, lo riveste il fratello del Dirigente CAMMERA, detto “Marcello”, arbitro di pallavolo, e tale Toni. Si evince dalle intercettazioni che l'ex informatore scientifico non è molto scaltro a differenza della donna che lo accompagna in barca. Comparando i due consanguinei Marcello e Toni, potremmo immaginare che gli atti di concepimento hanno suddiviso in parti diseguali la materia grigia. Preponderante nel primogenito MARCELLO, che è riuscito a sviluppare una propria linea criminale. Assente o nulla nel secondogenito Toni, che lavora per intercessione del fratello.
S’è appreso che i due tecnici della Città del nulla, CAMMERA e FORTUGNO, sono stati sospesi dalle funzioni e dallo stipendio, invece non si hanno notizie della revoca dell'appalto che, stando ai riscontri investigativi, oltre a essere stato taroccato è fortemente penalizzante per il POPOLO BUE. A tal fine si chiede a chi di dovere se le bollette in arrivo sono quelle falsate oppure sono legittime. Stupisce, comunque, che le intercettazioni, pur riportando le affermazioni di altro tecnico, un architetto, riguardo alla penalizzazione del Comune di circa quindici milioni di euro, lo stesso non sia stato sottoposto a fermo giudiziario o destinatario di avviso di garanzia.
Per quanto attiene l'ingegner Bruno Fortugno, amante dei cagnolini, saremmo interessati a capire se è vero che fosse in busta paga della società Acque Reggine e, in caso affermativo, come mai non si sia proceduto con il sequestro dei beni.
Parimenti, saremmo interessati a capire come abbia fatto l'arbitro di pallavolo, all'anagrafe CAMMERA Marcello, ad acquistare un palazzotto d'epoca ad angolo delle vie Tagliavia e Arcovito, con finiture di pregio, ascensore interno e solarium.
Risposte necessarie affinché i dipendenti onesti vedano effettivamente il trionfo della giustizia con restituzione del maltolto alla collettività.
In questa città, sono circa trent'anni che figure come CAMMERA e FORTUGNO, eccetera mantengano sotto scacco la società civile determinando il bene e il male dei professionisti e delle imprese. Non si può sottacere che tali personaggi siano stati i principali artefici del degrado sociale e per anni protetti da magistrati border-line.
Per quanto riguarda l'appalto del lido comunale, con protagonista l'ingegnere Arena Giuseppe, vale la pena ricordare che lui, nonostante indagato per l'appalto della costruzione del Palazzo CORECOM, non abbia perso il vizio di taroccare le gare. Non conosciamo il sovrintendente PROSPERETTI, riteniamo, salvo diversi riscontri in corso, che non agisse nell'interesse di qualcuno se non per la liceità.
Da molto tempo scriviamo che la criminalità organizzata (mafia, camorra, sacra corona, 'ndrangheta) è figlia legittima della corruzione. La prima fattura circa 40 miliardi l'anno, la seconda, riscontri della Corte dei Conti, totalizza quasi 110 miliardi l'anno. Non necessiterebbe più alcuna manovra finanziaria da parte dello Stato.
Capire per comprendere.
Roma Mafia Capitale è poco cosa a confronto del vorticoso giro di mazzette che circolano lungo gli uffici della Città del Nulla.
Signori PM, quanto tempo ancora per leggere l'elenco dei tangentieri che siedono al quarto piano del palazzo delle mazzette già CEDIR ?
Esprimiamo vicinanza all'assessore Angela Marcianò, colpevole d’aver voluto imprimere il cambiamento scontrandosi con il delinquente CAMMERA. Protetto da qualche politico di maggioranza. Oltretutto.
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