Mammasantissima figlia legittima della corruzione e della massoneria
- di Francesco Gangemi
- 4 ago 2016
- Tempo di lettura: 7 min

Dott. Giuseppe Lombardo lo tenga sempre presente.
Ho iniziato a leggere sia pure superficialmente l’operazione “Mammasantissima”, e ho tratto le prime anche se molto superficiali opinioni molto personali.
Prima di cominciare con un accenno sull’intera operazione che comporta la lettura attenta di altre occ., tento di manifestare qualche mia riflessione che è poco cosa rispetto all’approfondimento complesso e molto articolato dell’ordinanza.
Mi ha colpito l’accenno all’infiltrazione della mamma “NEL SETTORE DELLE ASTE IMMOBILIARI”. Certamente questo è un settore di cui la nostra testata spesso e malvolentieri s’è occupata, nel quale il marcio si coniuga perfettamente con la mamma. Quanti magistrati, magari oggi scortati, hanno recuperato case nel centro storico della città del nulla, quante nuove autovetture, quanti mobili antichi di valore inestimabile e via elencando. E’ facile per i rappresentati della mamma infiltrasi nelle aste e pilotarle a loro vantaggio.
Altra striscia invisibile difficile a si è come Romeo sia diventato: “baricentrico nella vita politica e nelle relazioni con gli enti locali, influenzandone le scelte e le determinazioni, in maniera osmotica agli interessi ed alle strategie della ndrangheta di cui egli è referente di massimo rango, stabilmente dedito, anche, a tale compito”. Orbene, con quali e quanti esponenti politici, funzionari e faccendieri il Romeo s’è rapportato “in Reggio Calabria, sino all’anno 2014”? Sarebbe cosa giusta scacciare, mia sia consentito la volgarità del verbo, tali politicanti disonesti e i loro compari se intendiamo veramente ridare dignità alle istituzioni minori dello Stato. Ad esempio, il presidente morente della Provincia ha impegnato ben quattro milioni di euro destinati alla difesa delle coste di Bocale (non ricorso s’è questa la località) per fortificare la villa al mare del Procuratore generale del lungo e prolungato corso, inscenando addirittura la rottura di un vetro dell’autovettura dei Carabinieri di scorta per rubare una giacca della divisa senza che i cialtroni abbiano tenuto conto che finanche i soldati erano presenti a tutela dello sciacquamento del super scostato nelle dolci acque marine.
Per quanto attiene il fallimento della GDM di don Carlo Montesano, prima doloso e poi miracolosamente normalizzato, questa testata ha scritto pagine dopo pagine forse quando non c’era il procuratore in procura. Ora che il procuratore è presente potrebbe rivedere l’intera posizione fraudolenta del Montesano.
Fa schifo la conversazione qui di seguito che riportiamo giacché coinvolge finanche professionisti della cosiddetta Reggio bene che a quanto pare sia dedita al consumo di droga. Leggetela e cercate di non vomitarvi cari lettori molto disattenti.
“Nel dialogo, l’avv. Giglio proponeva un deciso cambio di strategia che i vertici della ndrangheta avrebbero dovuto adottare, così da potere riconoscere un centro decisionale unico anche in siffatto settore economico, alla stregua dell’organizzazione criminale siciliana, ed implementare così l’efficienza del sistema d’infiltrazione della ndrangheta nella grande distribuzione alimentare. Si riportano, alcuni stralci della citata conversazione ambientale, intercettata il 10.11.2009, ai progressivi nr. 8002 e 8003, RIT 1649/09, proc. n. 3227/2009 RGNR DDA, all’interno dell’ufficio della EUROEDIL S.a.s.:
“…
L = LIUZZO Giuseppe Stefano Tito
M = MASSARA Osvaldo Salvatore
G = avv. GIGLIO Mario
…omissis..
Ora 10.26.33
I tre iniziano a sussurrare rendendo incomprensibile la conversazione
M: ...inc/le...
G: si!
M: ...inc/le...
Continuano a sussurrare
M: si, si, è un bordello ... però c'è troppa gente ... c'è troppa gente ignorante ... ma assai ... e sapete perché escono ignoranti? Perché quelli che avete detto voi cominciano a capire che devono cambiare ... ed allora, qualche storto pensa che sono scomparsi ... i cristiani, no?
G: ORMAI SI È INTELLIGENTE ANCHE NEL MONDO DELLA CRIMINALITÀ
M: si, si ...
G: evoluto, cioè ... qua da noi abbiamo ... se voi andate in Sicilia ... in Sicilia ... vedete ambienti diversi, vedete ... ancora siamo storti ... ancora abbiamo la cultura del ...inc/le...io l'ho verificato ... sulle mie spalle, vale a dire ... porto sempre lo stesso esempio perché l'ho verificato ... me ne fotto chi sente o non sente
M: si, si ...
G: 1994/95 ... ci mettiamo a fare quei cazzo di supermercati VALLY ...
M: io li ho portati ...
g: abbiamo fatto la società io, MACHEDA, DE ANGELIS, Antonio COTUGNO ... la prima volta con un altro mio cugino, poi abbiamo cacciato a questo e abbiamo messo VENTURA, poi è uscito VENTURA ... poi abbiamo messo a ... e allora io non faccio l'imprenditore, grazie a Dio conosciamo un poco a tutti, abbiamo delle amicizie e non gli abbiamo scassato il cazzo più di tanto ... però, POSSIBILE CHE UNO SI DEVE INCONTRARE CON L'ERGASTOLANO LATITANTE PER VEDERE CHI DEVE PORTARE IL PANE A GALLICO? ... mi viene da morire, voglio dire ...cioè, se io devo portare il pane a Gallico ... cioè, quando è sceso questo della CONAD ha detto io "capisco le situazioni" ... VADO A PALERMO ERAVAMO 46 PUNTI VENDITA PARLIAMO CON UNO ... PAGHIAMO LA MAZZETTA ... QUESTO È IL SISTEMA! E' inutile che ci nascondiamo, abbiamo pagato la mazzetta e non ci hanno mai rotto i coglioni ... SIAMO VENUTI QUA A REGGIO ... E ... CHI DEVE PORTARE 20 CHILI DI PANE A GALLICO SI DEVE INCONTRARE CON PAOLO TEGANO ... CHI DEVE PORTARE OTTO CHILI DI PANE ALL'ARCHI DEVE VEDERE CHE DICE MOLINETTI PERCHÉ HA IL FORNO.
G: CHI DEVE ANDARE A SANTA CATERINA C'È MORABITO CHE LO HA SUO COGNATO, CHI DEVE ANDARE A PELLARO NON SI CAPISCE CON CHI CAZZO DEVE PARLARE ... voglio dire ...
Si sentono le risate dei presenti
L: minchia, sembra veramente ... sembra un libro, una storia ...
G: ma non è concepibile ... cioè 70 riunioni ... 70 riunioni ... e uno, un imprenditore deve venire da Bologna e scendere a Reggio per vedere se quattro spase (ndr: vassoi) li deve portare LO GIUDICE o Pasquale VOTANO ... ma dove siamo a New York? Nel Burundi, nell'Africa ... non è che capiscono, dice ... non abbiamo la CONAD che scende ed investe a Reggio Calabria ... cerchiamo in modo intelligente un prodotto tipico calabrese ...
M: ...inc/le...
G: di commercializzarlo su tutto il territorio nazionale ... allora, facciamo i pomodori sott'olio? A noi ci serve una gentilezza ... dato che produciamo pomodori sott'olio ... me li mettete in 500 supermercati per vedere se è un prodotto che va? Pasquale ...inc/le... di ma non mi cacate il cazzo, voglio dire, di prima mattina ...
M: si ...
G: la gente si schifa ... chiamalo, chiamalo ... ma sto parlando di ... si può dire non del 1600 ... di avantieri ... ma io me ne fotto, ma io chiudo queste quattro saracinesche, ammazzatevi che io vado e mi compro quattro alberghi a Montecatini ... a Taormina, a Taormina tu pensi che devono pagare la mazzetta?
M: quella è zona franca, quella più degli altri posti ...
G: non paghi la mazzetta? O vai a Portorosa e non paghi la mazzetta per il posto barca?
M: là, neanche i cani, neanche uno scippo ... perché se lo trovano ...
G: ti prendono a calci nel culo ...
M: ...inc/le...
G: te ne vai tu dalla tedesca ... ti pigliano loro stessi a calci nel culo e ti fanno arrivare a Ganzirri ...
Si accavallano le voci
L: tu sei andato mai a Capri? Io sono andato a Capri ... rolex con brillanti, tutto come sono ora ... così camminavo io a Capri ... e tiravo 5.000 euro dalla tasca tranquillo ... tranquillo ... così, in pantaloncini ... in camicia aperta così, vedi in questa maniera, tranquillo io camminavo ... capisci?
G: diecimila persone a 5.000 euro portano un indotto ....
L: si, si ...
G: di strutture alberghiere, di mangiare ...
L: andavo a mangiare al "QUISISANA", l'avvocato sa ... (rivolto a MASSARA) tu non sei stato mai a Capri?
M: a QUISISANA dove? All'ospedale?
L: a Capri ... al QUISISANA, l'avvocato lo sa ... QUISISANA ...
G: d’accordo, quello che in caso di malattia ...
L: io alloggiavo al QUISISANA a Capri ...dormivo e mangiavo, uscivo da là e andavo sulla spiaggia ... aperitivo, gelatino ...inc/le...
M: io come faccio al andare al QUISISANA? Io faccio il pittore, dove cazzo devo andare? ..inc/le... devo fare?
L: quando vuoi andare a Capri me lo dici che ti scrivo un paio di localini dove io andavo spesso ...
M: ma con quali soldi Pino? ... non è il fatto dei localini ... il fatto è che devi avere la pila (ndr: i soldi)
G: DOBBIAMO CAMBIARE ...
M: ... avvocato ...
G: e lo so ... noi ancora siamo rimasti indietro ...
M: avvocato ... non dovete parlare con me di queste cose ...
G: no, io dico ... a voce alta ...
M: chi mi conosce ...
G: che dobbiamo cambiare ...
M: bravo! Allora ...
G: l'abbiamo tutti questa cazzo di cultura ... ce l'ha il professionista, ce l'ha il finanziere, ce l'abbiamo qua la cultura della stortia ...
M: ma sapete perché?
G: io la chiamo della stortia ...
M: allora, seguitemi avvocato, io sono ... io sono del parere ... che la stessa persona ... parlo di me, no? Non voglio parlare ...
L: si, ma non cambia niente ...
M: concludo e poi ti lascio parlare ....
L: quello che sto pensando io ...inc/le... a Reggio...
M: l'avvocato conosce cani e porci ...
G: si, si, si ...
M: mi immagino un povero sventurato ... in che fuoco incombe se va ad aprirsi una bottega ... Dio ce ne liberi ... ora la stessa bottega ... la stessa persona
L: guarda, c'è di lato quello che vende la carta igienica ... non puoi vendere carta igienica ... una povera ragazza ... una povera ragazza è andata e si è comprata, per sua sventura, una bottega ... per comprarsi questa bottega sua madre pensionata, prende 680 euro, si è dovuta fare un prestito alla Posta di 6.000 euro ... hanno iniziato ... il pane lo devi prendere qua, questo non lo puoi vendere, inizialmente tanto e tanto (inizia a ridere) ... inc/le... questo non lo posso vendere, la carta non la posso vendere ... mi ha detto, mi ha detto "signor LIUZZO, il pezzo più grosso siete voi, perché abitavo prima in un altro posto, mi ha detto, mi ha detto "se mi abbandonate posso chiudere" ... che vuoi, mia suocera ... mandava sotto ...inc/le... poverina ... ma stiamo parlando che questa poverina non poteva portare un prosciutto ...”.
A presto, popolo mio.
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