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LA SOGAS SPA

DELL'ING LETTERIO.

MISTER MILIONE

10/03/2016

Francesco Gangemi

 

 

 

 

 

La società Sogas SPA, interamente partecipata a capitale pubblico, è utilizzata dagli emissari della sporca politica di turno – in verità non solo il porcile –, una pattumiera dove prima si getta denaro pubblico e poi i galantuomini allungano le mani, lo rapiscono e se lo infilano in tasca. Sarei tentato di definirli ideologi nel senso peggiorativo, poiché s’infatuano d'idee astratte, ma non tanto, che hanno rispondenze nel dio denaro.  Questi sono gli emissari, cioè dei fantasmi che si materializzano e, secondo Bacone, costituiscono le fonti e le cause dei disastri. Sono degli idoli ottusi e fallaci, che Bacone raffigura chiusi in una spelonca. Certo, sarebbe più igienico vederli dietro le sbarre. Insomma, stiamo parlando di un autentico sistema di corruzione, che potrà darsi sia stato inaugurato dal senatore, amministratore delegato del porcile, da tale Fuda, oggi sindaco del Comune di Siderno. Lui, il Fuda che ha regalato 110.000,00 euro al dottore avvocato Calarco per scambio di voti, è

un volpino composto di organi, ciascuno dei quali compie una sua funzione. Infatti, l’organo più vivace del nostro, s’è servito di coglioni per depauperare le grancasse della Sogas, dove confluiscono denari pubblici. L’organo attivo del nostro, da non confondere con altri in uso nel palazzo/bordello dove giace il socio di maggioranza, distribuisce cariche e incarichi comportanti non indifferenti aumenti salariali. Vogliamo indicare un beneficiato destinato alla corruzione? Accontentiamo il popolo pio. E’ Francesco Giovinazzo, incoronato di provole e latticini vari. L’organo di Fuda gli concede un lauto stipendio e il provolone ha il compito, andato a buon fine, d’agevolare la disonesta operazione “Consulta”. Il nostro, decide, da esperto ex assessore ai lavori tutt’altro che pubblici, d’ingaggiare ingegneri a perdere. Il primo se lo ritrova al suo trionfale ingresso nel porcile. E’ l’ingegner Giuseppe Letterio Visicaro. Fuda, per evitargli la sofferenza della solitudine, lo affianca addirittura – che esagerazione! - da altri tre ingegneri. Chi sono? Subito detto! Luca Federico, sposo dell’ingegner Catalfamo Domenica, dipendete della Provincia, e membra del C. di A., probabilmente incompatibile. Gli altri due: la Barone Giuliana e il Calabrò Giuseppe. Visicaro, fino al 2004, è consulente del porcile, retribuito su fattura. In quell’anno di nostro Signore, intasca al netto la modica cifra di € 166.000,00. L’anno successivo, si ritrova in organico Sogas. Da quell’inserimento, l’ingegner Visicaro inizia a incassare abbastanza bene. Le retribuzioni degli apicali del porcile, si aggirano a € 3.500,00 netti, comprensivi di 13 e 14 mensilità. Facciamo uno stravagante calcolo: 3.500,00 euro mensili X quattordici mensilità = € 49.000,00 netti annui. Ammesso che siano sole le retribuzioni, ci avventuriamo in altro stravagante calcolo: dal 2004 a oggi = euro 705.000,00 - € 49.000,00 x 11anni = € 539.000,00 + € 166.000,00. € 705.000,00, non coprono le attese dell’ingegner Letterio. Accade che nell’anno 2012, da quando assume la responsabilità dell’area manutenzione, il suo stipendio si allarga d’almeno 500,00 euro. Allora: 500,00 x per le mensilità fino a oggi percepite = € 21.000,00 = € 726.000,00.E’ chiaro che l’ingegner Visicaro, abbia dei buoni pasto.Tenendo presente che la presenza mensile è di circa venti giorni, il calcolo è presto fatto: € 7 X 1 buono pasto X dieci anni X approssimativamente 2400 giorni di presenza = € 16.800,00 + € 726.000,00 = € 742.800,00 + incentivi decreto legislativo n. 163/2006, art.92. Minchia, signor tenente, vuoi vedere che l’ingegner Letterio va oltre il tetto di un milione di euro? Eccellenza, non le pare eccessivo?Popolo bue, nel porcile gli ingegneri quasi progettisti, sono quattro, di cui uno, Federico sposo dell’ingegner Catalfamo, è equiparato al Visicaro. Gli altri due, s’incazzano e raggiungono l’equiparazione. Ai quattro aggiungiamo gli apicali, tutti laureati alla Bocconi, e finalmente alziamo il velo sull’attività severa del C. di A, mentre i disoccupati emigrano. E’ probabile che la G. di F., delegata alle indagini, si sarà dimenticata di riferire al magistrato che i signori dipendenti, Macri e Giovinazzo, continuano a percepire lauti stipendi standosene comodamente a casa. E poi, licenziano in violazione di legge, la SIGNORA FALZEA che non è un’assenteista! Non solo. Il C. di A., ha ingaggiato il solito avv. Salmeri, il quale quando il Giudice in udienza suggerisce una conciliazione, si oppone. Avanti, prodi! RASPA, in una delle copiosissime conferenze stampate, siamo nel 2011, denuncia pubblicamente la vergogna dei compensi elevati, elargiti agli apicali Sogas. E poi? Se ne fotte! A presto infelici.

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