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ALITALIA-SOGAS: DESTINI INCROCIATI


Marzo 2017


Prendiamocela con noi stessi e non scarichiamo la nostra insipienza sulla SACAL. L’aeroporto Tito Minniti versa in stato comatoso da più di vent’anni e non sono certo se queste ultime settimane possano sortire effetti nocivi alla sua salute. Quando “IL DIBATTITO” censurava i due contrabbandieri di mazzette voluti dal duo Raspa-Foti, qualche PM osò definire le denunce documentate “PETTEGOLEZZI” e qualche altro sostituto archiviava.

E poi i pettegolezzi divennero realtà. Capiamo che la Procura, o meglio alcuni sostituti, non avessero voglia di mettere le mani nel merdaio SOGAS perché sarebbe stato devastante per la sezione fallimentare del Tribunale o ciò che di essa resta. Arrestare il CTU, avrebbe scardinato l’equilibrio immobiliare della città del nulla, dove tutti, proprio tutti, hanno le mani su palazzi, su autovetture

nuove, su mobilia da antiquariato, e altro.

Il popolo bue, non ricorda che SOGAS aveva cento dipendenti di cui settantacinque impiegati e venticinque operatori. Tra questi vi sono persone che prestino servizio da oltre trentacinque anni e qualche laureato alle dipendenze di analfabeti, con onestà e invidiabile capacità professionale. Neanche in un ministero, affollato con il metodo del becero clientelismo. Molti dei settantacinque non conoscono com’è fatta l’aerostazione non avendola mai frequentata. Cosi, è! Tra questi, pochi ricorderanno, vi era la figlia dalla sindacalista CGIL Marisa LaNucara o Muriel Morabito, che dopo le attenzioni de “IL DIBATTITO” è stata introdotta nei ranghi dell’Amministrazione Provinciale. Nessuno mai s’è chiesto se tale transito, per restare in tema, fosse possibile e legittimo. La dottoressa Muriel Morabito è anche la cognata dell’ufficiale marinaio Luigi Minnici, in quiescenza, il cui nome compare nell’ordinanza “Ultima Spiaggia”. Non potevano mancare cinque ingegneri di cui non è dato sapere quali funzioni svolgano. Tutti assunti dal politicume marcio, in particolare, dal nano e dal socio di maggioranza da Annà di Melito.

Alitalia a sua volta conta quarantuno operatori. Neanche fosse l’aeroporto di Dubahi.

Oggi si legge la levata di scudi contro i mulini senza vento, e tutti hanno necessità di primogeniture. Atteggiamenti stupidi e infantili. Poi riscontriamo i disfattisti. I maghi che prevedono il futuro a prescindere. Povera città del nulla in balia a detrattori e mistificatori che a fronte delle proprie incapacità antepongono, sempre e comunque, regie occulte da parte di altre Province o di politichini più accorti dei nostri. Ora, come allora (Reggio capoluogo) la colpa risiede in provincia e anche fuori. Passando ai moti e ai morti per Reggio capoluogo, storicamente e geograficamente riconosciuto, “IL DIBATTITO” pubblicò un’intercettazione molto schifosa, tra Ciccio Franco e Piero Battaglia. I nostri boia. Non è colpa della SACAL se non contiamo nulla. Chi aveva a cuore le sorti dell’aeroporto avrebbe dovuto condividere la battaglia condotta da questa Testata quando, carte alla mano, rendeva di pubblica opinione gli affari del duo

PORCINO-CALARCO, che affossò il “Tito Minniti” riempiendosi le tasche.

Essere riusciti a mantenere due voli, benché in fasce orarie inutili, allo stato delle cose sia il successo di Pulcinella, che ha lasciato le sue orme in questa città disperata. I detrattori che pullulano nella città del nulla, quelli con le palle minuscole, farebbero meglio a cucirsi la bocca, specie coloro dalla velina facile, e adoperarsi a elevare censure contro il governo centrale. L’unico che allo stato attuale può decretare la fine dell’agonia del Tito Minniti.


Due carbonari


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