top of page
Cerca
  • -

LA MAMMA DI MAMMASANTISSIMA

la cupola occulta che gestisce “Cosa Unica”, la Mafia di Stato che tutti fanno finta di non vedere. Il ruolo degli invisibili Fratelli Basile


Le ultime rivelazioni di Alberto Sarra al PM Giuseppe Lombardo, riguardano la candidatura di Umberto Pirilli, ex Presidente della Provincia di Reggio Calabria, al Parlamento Europeo nel 2004.

Incredibilmente, Pirilli non vince in Calabria, bensì in Campania, dove prende oltre 10.000 voti.

Cosa si era mosso dietro questa surreale elezione, e come si spiega lo strabiliante risultato ottenuto in una Regione dove il nostro Pirilli avrà messo piede sì e no tre volte nella sua vita?

Sarra racconta che: “… è una cosa ancora più grossa... è il risultato dell’accordo tra la componente di Matteoli, quella di Alemanno e Storace”. Anche quest’accordo sarebbe stato il frutto di decisioni prese nello studio di Paolo Romeo.

Allora, la “cupola” calabrese chiedeva aiuto alla sua mamma, sita nella Capitale.

Tutti hanno una mamma alla quale chiedono aiuto, e i nostri reggini venduti non sono stati da meno. Dopo qualche anno, la cupola reggina è stata illuminata dai riflettori del procuratore Cafiero de Raho. Comunque, gli attenti lettori che hanno avuto la ventura di seguire il blog “Guardie o Ladri” del collega Roberto Galullo su “Il Sole 24 Ore”, nella sua inchiesta su Mammasantissima, non possono che concordare sul fatto che da tempo le vecchie quattro “locali” (Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita) alle quali tutti noi siamo abituati a pensare e a riferirci (e che il sistema si cura di mantenere in tale fuorviante rappresentazione localistica), non esistono più.

Si sono fuse, rivestite con colletti bianchi e si sono infiltrate nello Stato centrale.


“Cosa Unica” is the answer

Ricordate la cricca degli appalti di Ercole Incalza e di Angelo Balducci? Non sono altro che pezzi di Cosa Unica, mascherati da funzionari di Stato. E il buon Matteoli, che tanto si adoperò per l’elezione di Pirilli a europarlamentare, nel 2010 prende il suo fedelissimo Sergio Basile dal Ministero dell’Ambiente, che sta per andare in pensione, e lo nomina consigliere della Corte dei Conti. Cosa fa il Basile ? Si mette fuori ruolo e va a fare il Capo di Gabinetto di Alemanno al Comune di Roma. Sempre gli stessi che nello studio di Paolo Romeo decidono di mandare Pirilli a Bruxelles, decidono di mandare Basile alla Corte dei Conti (salvo destinarlo ad affiancare Alemanno per qualche tempo), per costituire un “gruppo di fuoco” giudiziario composto da lui e dal fratello Ernesto.


Ragioniamo: per l’opinione pubblica nazionale i nomi di Pirilli (nel 2004) e Basile (nel 2010), hanno rilevanza zero. Sono appunto, “invisibili”. Per questo, sono preziosi per Cosa Unica.

Pochi giorni fa, Basile però torna alla ribalta delle cronache con uno scoop de “Il Fatto Quotidiano” sulle IPAB di Roma.

Nessuno o quasi lo conosceva, eppure lui e la sua rete sono stati capaci di gestire potere, portare avanti delicate operazioni su patrimoni immobiliari, far truccare sentenze e/o gestire processi al TAR o alla Corte dei Conti. Come mai? Forse perché proprio se si è “invisibili” si possono fare alcune operazioni ? Esattamente!

Gli invisibili, si badi bene, sono tali solo per i cittadini, non per chi sa che può usarli quando servono.

La cupola, infiltra i suoi invisibili nei posti chiave, per bloccare procedure che possono ostacolare il malaffare. Vediamo qualche esempio, esaminando dei fatti di alcuni invisibili.

Cominciamo dai fratelli Basile. Sì, perché l’invisibile Sergio Basile non agisce da solo, lavora in coppia con il fratello Ernesto.

I due fratelli, da giovani, a Palermo, frequentavano il PSI.

Un esponente siciliano del PSI li porta a Roma. A Ernesto fa vincere il concorso alla Corte dei Conti, e Sergio, dopo la laurea, lo piazza all’Istituto Superiore di Sanità.

DUE FRATELLI SCELGONO IN MODO MOLTO SELETTIVO LE LORO AMICIZIE

A sempio, citiamo Raffaele Mastrantuono, deputato del Partito socialista italiano dal 1987 al 1994. Condannato a due anni e dieci mesi di reclusione, nell’ambito del processo per le tangenti della privatizzazione del servizio di Nettezza Urbana a Napoli, è uno dei pochi deputati a cui è stato revocato il vitalizio dall’Ufficio di Presidenza di Montecitorio. Un primato non da poco.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/09/vitalizi-revocati-chi-sono-i-deputati-condannati-che-hanno-perso-lassegno/1859444/


Altro intimo è il mitico Antonio Mastrapasqua, “Mr. Poltrona”, ex Presidente dell’INPS e DG dell’Ospedale Israelitico, poi colpito dalle note vicende.

Ancora, un vero fiore all’occhiello tra le loro amicizie è Emilio Pascale, la cui carriera di “invisibile” nasce in Corte dei Conti, “occultando ed insabbiando” questioni delicate e tanto altro.

http://www.savip.it/attachments/article/2937/07%2005%2013%20ROMA%20La.Repubblica%20arrestati%20per%20il%20colpo%20al%20caveau%20Sicurtecna.pdf


Pare che i tre (Pascale e i Basile) siano stati presenti molte volte nella famosa villa di ENRICO NICOLETTI, il mega-costruttore che con la cricca

degli appalti ha lavorato per trentanni, costruendo perfino l’Università di Tor Vergata, presunto “cassiere” della Banda della Magliana. Leggende? Fatto sta che, molti anni dopo, nel 1999, il Pascale, passato dalla Corte dei Conti alla neonata AVCP, l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, per assumerne il ruolo di Dirigente Generale (se la parte sana dello Stato crea un Ente che deve vigilare, la cupola gli mette a capo uno dei suoi invisibili, in modo tale da orientare la vigilanza), chi si porta appresso dalla Corte dei Conti? Rita Cioccoloni (andata in pensione pochi mesi or sono), ovvero una ragioniera che vox populi afferma essere stata - colmo dei colmi – proprio l’amante di Enrico Nicoletti. La bravura di questa risorsa ha travalicato gli austeri confini dell’autorità di vigilanza, tanto che l’allora premier Romano Prodi la propone per il Cavalierato della Repubblica, e Giorgio Napolitano glielo conferisce lo 05 Giugno 2007.

Qualche anno dopo, in AVCP fa il suo ingresso anche il figlio di Ernesto, Marco Basile.

Se si pensa che oggi l’AVCP è confluita nell’ANAC, che vigila sulla Corruzione, la beffa è tra le più fini che la cupola di Cosa Unica sia riuscita a porre in essere.

Descritti da chi ha avuto a che fare con loro come dei veri delinquenti, Ernesto Basile più fine, Sergio Basile rozzo e con l’animo da killer, hanno partecipato (anche probabilmente grazie al legame con la Banda della Magliana) a molte tra le più grandi operazioni di corruzione della prima e seconda Repubblica. Al Ministero dell’Ambiente, Sergio Basile era tra gli intimi del DG Gianfranco Mascazzini,

http://www.iltempo.it/politica/2015/03/26/news/false-bonifiche-ora-controlla-la-corte-dei-conti-971735/

http://www.primadanoi.it/news/italia/554202/Truffa-bonifiche-ex-dg-Mascazzini-tra.html

oltre che nell’entourage di Altero Matteoli (come già detto è quest’ultimo che, quando nel 2010 Sergio Basile va in pensione, sponsorizza la sua nomina a Consigliere della Corte dei Conti).

http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/55000/54262.xml

http://www.ilvelino.it/it/article/2010/05/31/minambiente-corte-dei-conti-boccia-nomine-dei-direttori-generali/28efbc47-6318-4852-9309-814ad57c4da9/


I una famosa intercettazione nell’ambito dell’inchiesta “G8 / Grandi Eventi”, in cui sono coinvolti i personaggi vicini ad Altero Matteoli, come Claudio Iafolla e Gerardo Mastrandrea, ANGELO BALDUCCI, parlando di Ernesto Basile, lo definisce testualmente “mio fratello”.

http://www.corriere.it/politica/10_maggio_18/matteoli-funzionari-pm-sarzanini_89f0b146-623b-11df-92fd-00144f02aabe.shtml

http://politica.excite.it/si-allarga-linchiesta-grandi-eventi-e-si-indaga-sulla-lista-anemone-N73650.html


Il nome dei fratelli Basile compare diverse volte sui tavoli delle Procure della Repubblica (a titolo di esempio, l’inchiesta sulle false bonifiche ambientali nella laguna veneta (PM Alberto Galanti), nel quale uno dei principali indiziati è proprio Mascazzini, e dove Ernesto pare abbia “falsificato” la relazione di controllo della Corte dei Conti sull’ICRAM, in cambio dell’assunzione di alcuni suoi “protetti”.


Si parla anche di una denuncia per violenza sessuale presentata da una dipendente del Ministero dell’Ambiente nei confronti di Sergio.


Oltre a ciò, le nomine e gli incarichi di Sergio Basile sono stati spesso contestati ed oggetto di esposti, ma la “rete” di protezione della cupola è sempre attiva, e le loro posizioni sono sempre paradossalmente riuscite a uscirne indenni.

Ultimo in ordine di tempo tra i quattro Capi di Gabinetto di Alemanno al Comune di Roma, appena nominato, oltre a fare subito richieste ridicole o inusitate per un Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma, come gli abbonamenti al parcheggio del Galoppatoio di Villa Borghese e al Circolo “Antico Tiro a Volo”, pretende di far nominare nella posizione di “Vice Capo di Gabinetto” un giudice del TAR Lazio, Anna Bottiglieri, il che la dice lunga sulla sua rete.

Al Comune sblocca la vicenda di una maxi-parcella che i legali del Comune di Roma si erano opposti di pagare

http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/04/01/news/parcella-record-al-comune-di-roma-ma-alemanno-spesa-necessaria-1.159227?refresh_ce

Inoltre, fa assumere la sua compagna, Ersilia Carnicelli, al Comune di Roma, salvo poi, terminato il suo incarico, farla assorbire dalle strutture dell’amico Angelucci, ras della sanità romana.

In sostanza, i fratelli Basile fanno parte (nell’ambito della più ampia “Cosa Unica”) di quella rete occulta (composta da alcuni grand-commis di Stato, magistrati di TAR, di Corte dei Conti e del Consiglio di Stato), che garantisce copertura giudiziaria alla fascia alta dei processi corruttivi, denominata gergalmente “I Bacarozzi Neri”, ovviamente vicina anche alla Massoneria toscana, e tanto ben organizzata da poter essere individuata come la vera “P5” dei nostri giorni, una elite nell’ambito di Cosa Unica.


Cosa fanno oggi i due brillanti fratelli?

Ernesto Basile: dopo una “specchiata” carriera, nel Novembre del 2015 ha abbandonato questa terra. Sic transit gloria mundi.

Sergio Basile, invece, è stato “piazzato” dalla cupola, con l’appoggio di Zingaretti, all’IPAB ISMA (Istituti di Santa Maria in Aquiro). Qui, dopo aver stretto rapporti con la responsabile amministrativa, Adolfina Carmen Rosa, per farsi pagare il suo emolumento con una nomina su cui pendono esposti all’ANAC, alla Procura e interrogazioni regionali e nazionali, nella quotidianità si occupa di far lavorare ditte della cricca Balducci, già toccate dall’inchiesta “G8/Grandi Eventi” del Tribunale di Firenze, di affittare a prezzi irrisori immobili del centro storico di Roma a suoi amici, di organizzare operazioni di svendita di palazzi di pregio del centro storico a soggetti previamente individuati, e di numerose altre operazioni, tra cui spicca una transazione ad hoc con il Senato (svelata da Il Fatto Quotidiano il 27 Dicembre scorso) per coprire una truffa sempre messa in atto da imprese edili facenti capo alla cricca Balducci.

Sulla nomina di Sergio Basile all’ISMA pendono interrogazioni, esposti e inchieste giornalistiche. Tutto tace! Mentre le “operazioni” di Basile vanno avanti protette dalla “cupola”.

Anzi, addirittura l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha la brillante idea di nominarlo nell’Organismo di Vigilanza. Veramente un sopraffino vigilante… ottima scelta.

Tuttii personaggi qui citati possono avere anche idee politiche diverse e magari appartengono o sono nominati da partiti politici diversi, però esiste un collegamento segreto tra di loro? Esiste un patto di mutuo soccorso tra di loro? SI’! Sono entrati, alcuni coscientemente, altri forse meno, nell’orbita di

Cosa Unica.

E’ evidente che, qualunque sia il patto, l’obiettivo è raggiungere uno scopo illecito, come ad esempio, nel caso delle IPAB della Regione Lazio, il depauperamento del patrimonio immobiliare dei cittadini.


Ecco la mamma di Mammasantissima

Ed ecco il suo metodo: infiltrare ai vertici delle istituzioni i loro affiliati. Che più invisibili e sconosciuti sono, meglio è. Pascale alla Corte dei Conti e poi all’AVCP, Ernesto Basile alla Corte dei Conti, Sergio Basile al Ministero dell’Ambiente, poi al Comune di Roma, e adesso all’IPAB ISMA con il suo immenso patrimonio immobiliare.

Li avevate mai sentiti, i nomi di questi boiardi di Stato ? No, appunto.

Svegliati, popolo bue!

A cura di Francesco Gangemi


1.170 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page